Zilpaterolo: interessi economici e salute degli animali

La notizia è che il Codex Alimentarius (CA) si è espresso favorevolmente per l’utilizzazione dello Zilpaterolo (Zl) per favorire la crescita dei bovini.

Cos’è il CA

Il CA è stato istituito nel 1963 congiuntamente dalla FAO (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) con lo scopo di emanare norme condivise a livello internazionale a salvaguardia della qualità e la sicurezza degli alimenti, ma anche e forse soprattutto, agevolare gli scambi commerciali.

In pratica per ogni alimento sono definite le modalità di produzione, come debbono essere conservato, le caratteristiche nutrizionali, i livelli massimi dei residui di sostanze chimiche, le contaminazioni microbiologiche accettabili.

Le procedure attuate per definire le norme sono molto complesse e prevedono un lavoro preparatorio che coinvolge gli esperti di tutti i Paesi del mondo per stabilire quali sono le caratteristiche che i singoli alimenti debbono possedere per essere consumati da tutti i cittadini della Terra.

Per alcuni argomenti che presentano importanti risvolti sanitari è necessaria una valutazione scientifica preliminare svolta dal JECFA (Joint Expert Committee on Food Additives) che in pratica stabilisce le condizioni alle quali una sostanza o un alimento possono essere utilizzati.

Le norme stabilite dal CA non sono vincolanti e possono non essere adottate dalle legislazioni dei diversi Paesi, ma sono una guida molto importante per l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per agevolare gli scambi commerciali degli alimenti in tutto il mondo.

Cos’è lo Zilpaterolo (ZI)

Si tratta di un farmaco appartenente alla categoria dei Beta 2-agonisti che possiedono azione adrenergica e sono impiegati come broncodilatatori per curare alcune malattie polmonari.

A dosaggi superiori a quelli terapeutici si hanno effetti “termogenici” che, sostanzialmente consistono nel ridurre la quantità di grasso corporeo e contemporaneamente favorire la sintesi delle proteine muscolari (vedi articolo sugli integratori alimentari termogenici).

Gli effetti collaterali possono essere eccesso di sudorazione, irrequietezza, tremori e tachicardia. Nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica l’assunzione di Beta 2-agonisti comporta un incremento del rischio di infarti. Ovviamente gli effetti collaterali possono manifestarsi con maggiore gravità quando si utilizzano dosaggi elevati quali sono quelli utilizzati a scopo anabolizzante.

Utilizzando dosaggi dell’ordine di grandezza di 60 – 90 mg di ZI al giorno per ogni capo bovino per circa un mese prima della macellazione si ottengono significativi incrementi del tessuto muscolare e una diminuzione dei tessuti adiposi di deposito (grasso periviscerale) mentre il grasso intramuscolare (quello che da la “marezzatura” della carne) sembra restare invariato. Sostanzialmente quindi si ottiene una maggiore quantità di carne e di qualità migliore.

Alcuni Paesi (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno consentito l’impiego dello ZI nell’allevamento degli animali, mentre altri Paesi (in particolare quelli dell’Unione Europea) sono decisamente contrari.

Del problema è stato investito il CA che ha chiesto al JECFA di esprimere un parere sui potenziali rischi per la salute umana dei residui di ZI nelle carni degli animali trattati. Il JECFA è giunto alla conclusione che una dose di 0.04 nanogrammi /kg di peso corporeo è priva di pericoli per l’uomo e quindi è possibile utilizzarlo.

L’UE ha chiesto a sua volta un parere all’EFSA (Autorità Alimentare Europea) la quale, pur condividendo le conclusioni del JECFA sui residui, ha evidenziato che il trattamento dei bovini con Zilpaterolo può arrecare seri danni alla salute degli animali e quindi non può essere utilizzato.

Queste due posizioni sono state discusse nell’Assemblea generale del Codex e, non essendo stato possibile raggiungere un compromesso si è arrivati ad una votazione. Dei 137 delegati presenti in rappresentanza delle diverse Nazioni, 88 hanno votato a favore dell’utilizzazione dello ZI, 49 sono stati contrari e 11 si sono astenuti.

Questo voto può avere delle conseguenze pratiche perché i Paesi contrari all’impiego dello ZI possono rifiutare le carni bovine provenienti dai Paesi che invece lo consentono.

Forse però il fatto più rilevante è che la maggioranza dei Paesi aderenti al Codex Alimentarius non tiene conto del benessere degli animali anteponendo gli interessi economici alle sofferenze arrecate ai bovini da cui ricaviamo la carne.

Pericoli dentro casa: a cosa fare attenzione

Pericoli da sostanze volatili che si nascondono nelle nostre case: cosa fare per prevenirli.
E’ molto radicata la convinzione che nelle nostre case i pericoli maggiori derivino da difetti delle strutture come gli impianti elettrici, quelli idraulici, le fonti di calore con cui cuciniamo, gli ostacoli fisici, le scale.
Esistono invece molti altri pericoli che ignoriamo e che raramente danno effetti negativi “acuti”, ma che a lungo andare possono essere causa di danni. Si tratta di sostanze chimiche, minuscole particelle solide (polveri), microrganismi (batterie muffe in particolare) disperse nel “pulviscolo” della nostra casa che, una volta inspirate, raggiungono i polmoni provocando microlesioni ai tessuti polmonari e in grado di causare serie conseguenze alle persone che dovessero essere allergiche.

Dieta mediterranea: come attuarla?

Della “dieta mediterranea” se ne parla molto e viene proposta come modello alimentare salutare da seguire per prevenire e anche risolvere problemi di sovrappeso e obesità. Raramente però si spiega quali alimenti consumare e lo stile di vita da seguire. La Dottoressa Gaia Scovacricchi per la sua tesi di Laurea ha approfondito la tematica con un lavoro che è stato molto apprezzato dalla Commissione esaminatrice. 

Di notevole interesse sono gli schemi elaborati e che riassumono con grande semplicità le modalità da seguire per adottare un regime alimentare aderente ai principi della dieta mediterranea e che di seguito sono riportate.

Eventuali informazioni dettagliate possono essere richieste alla dottoressa Scovacricchi: gaiascova@gmail.com

Gli integratori alimentari termogenici: benefici (non molti) e rischi (non pochi)

Gli integratori alimentari “registrati” dal Ministero della Salute sono oltre 75000, ma “soltanto” 150 sono commercializzati come “integratori termogenici”. Questi ultimi  stimolano il consumo energetico giornaliero e sostanzialmente riducono la disponibilità delle calorie; infatti, in modo più o meno subdolo, sono pubblicizzati come prodotti in grado di favorire facilmente la riduzione di peso corporeo, senza doversi sottoporre a ferree diete accompagnate da faticosi esercizi fisici.

Come funzionano

Gli integratori termogenici agiscono direttamente  sui tessuti adiposi con due differenti meccanismi di azione, ma complementari tra loro.

“One Health”. Cerchiamo di capire di cosa si tratta

Sempre più frequentemente si sente parlare di “One Health” (OH) che tradotto in italiano significa “Medicina Unica”, ma non tutti ne conoscono le finalità e l’importanza nella tutela della salute pubblica.

In termini estremamente sintetici si può dire che la OH si basa “sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente” (ISS, 2021).

Si tratta di una affermazione apparentemente semplice e logica che però non trova applicazione nella pratica.

Contraffazioni durante le feste natalizie

Durante il periodo delle feste natalizie c’è un “tradizionale” incremento dei consumi dovuto alla generale euforia vacanziera favorita anche dall’arrivo delle tredicesime che alimentano le risorse finanziarie delle famiglie.

Fanno parte della tradizione gli incontri in famiglia con ricchi  pranzi e cene accompagnati da abbondanti libagioni e lo scambio di doni che fanno felici grandi e bambini; sono moltissime anche le occasioni di incontri in luoghi pubblici con pranzi, cene, veglioni accompagnati da ricchi “cotillon”.