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Consumo in sicurezza degli additivi alimentari

Gli additivi alimentari sono delle sostanze aggiunte agli alimenti per migliorarne la qualità, facilitarne la conservazione e, in alcuni casi, anche a migliorarne il valore nutrizionale.

Ad ogni additivo è assegnato un numero preceduto dalla lettera E; la presenza deve essere riportata nelle etichette tra gli ingredienti che costituiscono gli alimenti. Di seguito si riporta la classificazione degli additivi

OVOPRODOTTI E UOVA FRESCHE: QUALI DIFFERENZE?

ovoprodotti

All’Unione Nazionale Consumatori è arrivato un quesito sugli ovoprodotti e sulle loro caratteristiche, facciamo chiarezza.

In Italia esiste una abbondante produzione di uova che non sempre possono essere interamente “smaltite” allo stato fresco. La conservazione per tempi prolungati può comportare problemi pratici con il rischio di sprecare parte di questo prezioso alimento: una soluzione a questi problemi è arrivata con gli ovoprodotti.

COME GESTIRE I SALUMI IN SICUREZZA: IL NUOVO LIBRO DI MACRI’ E VALSECCHI

salumi in sicurezza

Agostino Macrì e Gianluigi Valsecchi hanno pubblicato il libro “Come gestire i salumi in sicurezza” (Editore Point Veterinaire Italie – Milano).

Il volume si apre con una breve storia della produzione dei salumi che evidenzia l’importanza di questi alimenti per il nostro Paese che può considerarsi culla di molti degli straordinari prodotti a nostra disposizione. Tale concetto viene egregiamente esposto nella prefazione del Prof. Giovanni Ballarini, tra i più autorevoli conoscitori della salumeria italiana.

SOSTANZE CHIMICHE NEGLI ALIMENTI: COSA SAPERE

I nostri alimenti sono costituiti da migliaia di sostanze chimiche di origine naturale e che chiamiamo “biotiche”.

Si tratta di sostanze che le piante e gli animali producono durante la loro crescita e che utilizzano per il loro sviluppo e la sopravvivenza. Si tratta di nutrienti come i carboidrati, le proteine, i grassi, ma anche di vitamine, ormoni, antiossidanti, aromi, coloranti, ecc.

C’era una volta l’acqua

Le persone di una certa età ricordano che la maggioranza di noi beveva l’acqua che proveniva dai rubinetti di casa e in molte zone rurali si attingeva dai pozzi. In diverse zone del nostro Paese c’erano delle sorgenti naturali che potevano essere liberamente utilizzate dai consumatori per fare il pieno di acqua; si andava con taniche o damigiane e si poteva raccogliere addirittura acqua leggermente gassata (a Roma e dintorni, per esempio). Quando da ragazzi si andava a giocare a pallone a Capannelle ci dissetavamo con l’acqua Appia.

Grattachecca, granita, ghiaccio tritato: ecco tutte le differenze

Con l’arrivo dell’estate aumenta in tutti noi il desiderio di refrigerio che viene soddisfatto anche con il consumo di alimenti e bevande fresche o addirittura ghiacciate. Sappiamo bene che in questo modo andiamo incontro a un piacere effimero che ci spinge a fare il bis di quello che assumiamo.