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RESIDUI CHIMICI NEGLI ALIMENTI,CI SONO PERICOLI?

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Gli alimenti contengono numerose sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la nostra salute. Soltanto una piccola parte derivano da trattamenti “intenzionali” con fitofarmaci nelle piante o con farmaci veterinari negli allevamenti. La maggior parte delle sostanze sono invece normalmente presenti e sono sia di origine naturale (biotiche), sia derivanti dalla contaminazione ambientale (xenobiotiche).

L’uso delle sostanze chimiche negli alimenti

L’uso intenzionale delle sostanze chimiche è regolamentato da norme che, se rispettate, ne garantiscono l’assenza di pericoli.

La conservazione degli alimenti tramite radiazioni è sicura?

Per la conservazione degli alimenti, in tempi relativamente recenti è stato introdotto il trattamento con le “radiazioni ionizzanti” emesse appunto da sostanze radioattive.  Ecco di che si tratta.

 

La deperibilità degli alimenti

Gli alimenti sono dei prodotti facilmente deperibili sia per l’azione di “fattori” esterni e in particolare dei microrganismi, sia per i fattori “intrinsechi” che sono i sistemi enzimatici ancora in attività nei vegetali, le carni, le uova, il latte di cui ci nutriamo. Entrambi le modalità di “deperimento” sono possibili soltanto in ambiente ricco di acqua.

LA BRUCELLOSI FA ANCORA PAURA?

La brucellosi è una zoonosi, ovvero una malattia infettiva che si può trasmettere dagli animali all’uomo e viceversa. È provocata da batteri chiamati brucelle in onore del nome del suo scopritore, il medico australiano David Bruce che le isolò nel 1887

Negli animali si manifesta con patologie a carico soprattutto del sistema riproduttivo: nelle femmine può provocare aborti e ritenzione placentare mentre nei maschi si possono avere orchite ed epididimite. 

Nell’uomo può dare origine a febbre elevata (nella fase acuta), artralgie, sudorazione intensa, splenomegalia ed epatomegalia. La brucellosi umana è anche caratterizzata da febbre intermittente corrispondente alla immissione nel circolo sanguigno delle brucelle.

CONFERENZA NAZIONALE SULLA NUTRIZIONE: COSA E’ EMERSO

Si è tenuta a Roma la “Conferenza Nazionale sulla Nutrizione”, alla quale ho partecipato in qualità di rappresentante del Cncu.

La conferenza nazionale è stata preceduta da tre eventi satelliti (tenuti a Palermo, Perugia e Genova) in cui si è discusso, rispettivamente, della organizzazione dei Servizi Pubblici “nutrizionali”, dei rapporti dei cittadini con le strutture di Assistenza nutrizionale e della comunicazione in tema di alimenti e nutrizione.

Questi temi sono stati ripresi e ampliati nella Conferenza Nazionale articolata in quattro Sessioni, in collaborazione con il TaSin (Tavolo Tecnico sulla sicurezza nutrizionale), che ha visto la presentazione di circa 160 relazioni.

INSETTI NEGLI ALIMENTI: MEGLIO IL GRILLO DA ALLEVAMENTO O QUELLO RUSPANTE?

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Gli insetti e anche altri piccoli animali sono componenti normali della dieta di un paio di miliardi di persone e non si tratta di una novità. Anche l’Evangelista Matteo ci dice che Giovanni Battista viveva nel deserto cibandosi di locuste (e anche miele selvatico). Matteo non ci dice se consumava anche qualche cereale, ma la sua dieta era iperproteica e altamente energetica e probabilmente simile a quella “paleolitica” che qualche nutrizionista propone.

Nei Paesi in cui gli insetti sono consumati ai fini alimentari, essi sono prelevati direttamente dall’ambiente e quindi da considerarsi “ruspanti”; ben difficilmente sono sottoposti ai controlli chimici e/o microbiologici come avviene per gli altri alimenti  ottenuti dalle coltivazioni agricole o dagli allevamenti.

AROMI E AROMATIZZANTI NEGLI ALIMENTI: SONO SICURI?

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Gran parte della nostra alimentazione è basata sulla utilizzazione di cibi conservati e trasformati che hanno odori e sapori non sempre graditi. A queste carenze sopperiscono gli aromatizzanti, vale a dire sostanze impiegate in un’ampia gamma di alimenti, dalla confetteria alle bevande, dai cereali ai dolciumi e agli yogurt.  

Il loro uso è consolidato da tempo e, trattandosi di dosaggi relativamente modesti, si ritiene che l’esposizione ai consumatori non comporti pericoli significativi.