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Le contraffazioni dei prodotti ittici

Per prodotti ittici intendiamo:

  1. i pesci di acqua salata e dolce (merluzzi, triglie, sardine, trote, salmoni, ecc.)
  2.  i molluschi cefalopodi senza conchiglia o con conchiglia interna (calamari, totani, seppie, polpi)
  3. I molluschi gasteropodi con conchiglia a una sola valva (lumaca di mare, patella)
  4. I molluschi lamellibranchi con due valve ( cozze, vongole, ostriche, telline, ecc.)
  5. I crostacei (aragoste, astici, gamberi, ecc,)

Granchio blu: una novità nella dieta mediterranea

Del granchio blu (Callinectes sapidus) se ne fa un gran parlare per i danni che arreca al nostro patrimonio ittico sia quello “selvaggio”, sia, e soprattutto, a quello degli allevamenti di molluschi. Si parla anche del suo consumo alimentare che potrebbe trasformare questo “flagello” in una ottima opportunità. Sembra infatti che la sua cattura non sia particolarmente difficoltosa e che dalla sua vendita si possono ottenere importanti guadagni.

“Come gestire il pesce in sicurezza”: un libro per i consumatori (ma non solo)

Si può ragionevolmente affermare che l’attuale sistema di produzione e di controllo degli alimenti ne garantisce un elevato grado di sicurezza. I problemi possono invece sorgere in fase di distribuzione e, ancor di più, nella gestione in cucina e nel momento del consumo.

Frodi nei prodotti ittici: come difendersi

I prodotti ittici sono alimenti che per le loro proprietà nutritive dovremmo mangiare con regolarità. Gli ostacoli che si frappongono sono rappresentati dalle difficoltà del consumo (lische, spine, valve, carapace, ecc.), dalla poca “resa” nel piatto rispetto al peso originale e anche al costo piuttosto elevato dei prodotti ittici più pregiati.

Mangiare pesce fa bene, ma quale scegliere?

pesci

Il variopinto mondo di nutrizionisti, dietologi, cuochi, assertori della dieta mediterranea e persino alcuni vegetariani, raccomanda di consumare con regolarità il pesce senza fare grande distinzione tra i pesci “veri” e gli altri prodotti ittici come i molluschi e i crostacei.

Tonno spagnolo al botulino: vero pericolo?

In Spagna, quattro persone sono state colpite da una tossinfezione “botulinica” dopo aver mangiato insalata russa fatta in casa in cui, tra i vari ingredienti, c’era anche del tonno in scatola prodotto dalla Ditta Frinsa de Noroeste. Tre persone sono guarite rapidamente mentre una è rimasta sotto osservazione. I sospetti sono caduti proprio sul tonno per cui si sono prelevate delle scatole per la ricerca della tossina botulinica. Soltanto una scatola tra quelle esaminate è risultata contaminata. Sulla base di questo risultato, l’AESAN (Agenzia Spagnola per la Sicurezza Alimentare), ha comunicato il ritiro precauzionale dell’intera   partita cui apparteneva la scatola “contaminata” e che ammonta a 3420 scatole da 900 grammi l’una.