Apiterapia: le api possono aiutarci a guarire da qualche malattia?

Agostino Macrì
17 Marzo 2016
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Il miele è prodotto dalle api ed è il dolcificante naturale per eccellenza. Il suo consumo si perde nella notte dei tempi; basti pensare che nella mitologia greca era considerato il cibo degli dei. Si tratta di un alimento di ottimo valore nutrizionale per il suo contenuto in fruttosio e anche per la presenza di molte altre sostanze con proprietà benefiche per il nostro organismo. Le api, oltre al miele producono anche il polline, il “pane delle api”, la pappa reale, il propoli, le larve di fuco, il veleno dei loro pungiglioni e la cera. Prima della scoperta dei farmaci di sintesi, i vari prodotti dell’alveare hanno trovato importanti applicazioni nella medicina tradizionale e sono alla base di quella che adesso chiamiamo “apiterapia”. In realtà si tratta di una riscoperta di applicazioni preventive e terapeutiche di molte malattie per le quali nel passato non esistevano rimedi efficaci. Il vantaggio dell’”apiterapia” è che sono utilizzati prodotti naturali  ritenuti privi di effetti collaterali pericolosi anche se questa convinzione non vale sempre. Cerchiamo di capire quali sono le possibilità farmacologiche più importanti. L’applicazione del miele, da solo oppure miscelato con latte o burro, su ferite o piaghe ne facilita la guarigione. Si tratta di una applicazione terapeutica descritta anche nei trattati di medicina delle antiche civiltà. Il meccanismo d’azione non è sufficientemente noto, ma si ritiene che lo zucchero agisca per osmosi sottraendo l’acqua alle cellule e ai microrganismi con cui viene in contatto. In questo modo favorisce la cicatrizzazione e nello stesso tempo i batteri “disidratati” non hanno la possibilità di svilupparsi e quindi non possono dare origine a infezioni. Meno importante sembra essere il ruolo di sostanze naturali “antibiotiche” presenti nel miele poiché la loro concentrazione è molto modesta. Nella letteratura scientifica sono descritti molti casi di guarigioni di ferite dovute a traumi oppure conseguenti ad interventi chirurgici ottenute anche con la sola l’applicazione di preparati a base di miele. Probabilmente i migliori risultati si ottengono associandola ai  trattamenti con i farmaci di sintesi attualmente disponibili. Un’altra applicazione terapeutica molto interessante è quella del “veleno” contenuto nel pungiglione delle api. Il veleno è costituito da un elevato numero di amine biogene (istamina, dopamina, ecc.), diversi peptidi (molto importante la melittina) e alcuni enzimi (fosfolipasi, ialuronidasi). La puntura delle api provoca un intenso dolore transitorio, ma grazie all’azione combinata dei vari costituenti può avere una azione antiflogistica nei casi di malattie articolari e reumatiche. Esiste una terapia che prende il nome di “apipuntura” che consiste nel far pungere la zona in cui si avverte il dolore da un certo numero di api. Più efficace sembra essere il trattamento con il veleno estratto dalle api. Purtroppo alcune persone sono allergiche al veleno e se vengono punte anche da una sola ape rischiano seriamente di andare incontro a shock anafilattici. Proprio per questo motivo una eventuale terapia con il veleno delle api deve essere fatta esclusivamente sotto il controllo di un medico specialista  in materia. Grazie alla presenza di numerosi principi attivi (vitamine, sali minerali, antiossidanti, sostanze antibatteriche, ecc.) vantaggi si possono ottenere assumendo per via alimentare gli altri prodotti  dell’alveare. Un cenno particolare merita infine la cera che trova larga applicazione in prodotti cosmetici di qualità ed ha effetti benefici sulla pelle. In conclusione si può affermare che le api sono un’importante “sorgente” di benessere per l’uomo, ma ancora più importanti per la tutela del nostro ambiente. Questo purtroppo non interessa molto a chi dovrebbe dare degli indirizzi alla tutela di questo fondamentale insetto; infatti in agricoltura si continuano ad utilizzare pesticidi che uccidono anche le api e non esiste un piano articolato per combattere le malattie che stanno distruggendo molti alveari. Informazioni più dettagliate si possono trovare sul sito: www.apiterapiaitalia.com
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