La vendita della mozzarella senza incarto è legale?

Agostino Macrì
17 Dicembre 2013
Condividi su
Le mozzarelle, fior di latte ed altri formaggi simili sono prodotti con una tecnica particolare di lavorazione: la cagliata viene trasformata in “sfoglie” che poi vengono lavorate a mano o industrialmente per modellarle nella forma desiderata. Questi formaggi, chiamati anche a “pasta filata” e meglio conosciuti come latticini, vengono in gran parte consumati freschi. La mozzarella di bufala è sicuramente la più rappresentativa e ricercata dai consumatori che non sempre fanno caso alle modalità della sua commercializzazione. Non tutti sanno che la vigente normativa dice che i formaggi freschi a pasta filata quali fior di latte, mozzarelle ed analoghi possono essere posti in vendita solo se appositamente preconfezionati all’origine. A tale regola non sfuggono neanche quelli di grosse dimensioni; quindi chi mette in commercio questi prodotti o simili allo stato sfuso è passibile di multe che vanno dai 3.600 ai 9.500 euro. Il confezionamento della mozzarella è una difesa del consumatore: soltanto nei prodotti confezionati, infatti, appare una etichetta con le indicazioni della composizione, della data di confezionamento, di quella di scadenza, del luogo di origine. Inoltre si può sapere di quale tipo di mozzarella si tratta visto che è possibile trovare sul mercato mozzarelle DOP ed altre che non possono fregiarsi di tale appellativo. Esistono anche ragioni igieniche in quanto il contatto con l’ambiente ed il continuo rimescolamento a temperatura ambiente possono facilitare la contaminazione con microrganismi potenzialmente patogeni e tali da comprometterne la salubrità. C’è però una deroga per i caseifici: questi ultimi infatti possono vendere la mozzarella allo stato sfuso; nelle regioni dove si produce la mozzarella di bufala esistono infatti numerosi caseifici collegati direttamente alle stalle che vendono il loro prodotto pescandolo direttamente da vasche in cui è presente il liquido di governo. In questi casi il consumatore può chiedere al produttore tutte le informazioni che dovrebbero trovarsi sulle etichette. Nei prodotti confezionati il peso è predeterminato e quindi si può essere certi di acquistare un formaggio invece dell’acqua. La stessa cosa non si può dire per gli acquisti allo stato sfuso in cui la presenza di acqua in quantità più o meno elevata dipende dalla correttezza delle operazioni di pesata. La norma dell’obbligo di vendere i latticini sole se confezionati preventivamente non è sempre rispettata e non sono rari gli esercizi commerciali che continuano a vendere la mozzarella allo stato sfuso. In queste situazioni il consiglio che si può dare è quello di non acquistare mozzarelle allo stato sfuso facendo rilevare all’esercente l’infrazione che sta facendo. Se dovessero sorgere dei contenziosi ci si può rivolgere ad uno degli organi di vigilanza che operano sul territorio.
Condividi su: