Zecche: cosa fare se si viene morsi?

Agostino Macrì
19 Giugno 2022
Condividi su

Agli sportelli dell’UNC è arrivato un quesito sulla pericolosità del morso di una zecca. Facciamo chiarezza.

Cosa sono le zecche 

Le zecche sono degli artropodi ectoparassiti “ematofagi”, appartenenti alla classe degli arachnidi (come gli acari, i ragni e gli scorpioni). Sono diffuse nell’ambiente e si trovano in luoghi freschi, umidi riparati e protetti quali gli anfratti, le foglie della vegetazione fitta, le screpolature dei muri. Quando vengono a trovarsi in prossimità di un animale si lasciano cadere sulla sua pelle dove si “attaccano” con un “rostro” e cominciano a succhiare il sangue indispensabile per la loro sopravvivenza. Dopo aver “mangiato” abbandonano l’animale ospite per concludere il loro ciclo vitale.

Se gli animali parassitati sono ammalati, le zecche insieme al sangue possono ingerire i microrganismi patogeni (protozoi, batteri e virus) e divenire “veicolo” di trasmissione ad altri animali e anche all’uomo che dovessero essere successivamente aggrediti.

In Italia quelle maggiormente diffuse sono Ixodes ricinus (la zecca dei boschi) e Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane), ma raramente anche  Hyalomma marginatum e Dermacentor reticulatus.

Cosa provoca il morso delle zecche

Il morso delle zecche “sane” non ha conseguenze per la salute, ma quello delle zecche “infette” può provocare delle malattie. Quelle umane che si possono contrarre in Italia sono la “meningoencefalite” da zecche, provocata da un virus, la malattia di Lyme o borreliosi, la rickettsiosi, la tularemia e l’ehrlichiosi che invece sono provocate da batteri.

Cos’è la meningoencefalite

La meningoencefalite, che è la malattia potenzialmente più pericolosa, ha generalmente un periodo di incubazione di circa una settimana che eccezionalmente può protrarsi fino a un mese. In un primo tempo si manifestano sintomi aspecifici (febbre, affaticamento, cefalee, dolori muscolari). Solo in un secondo tempo possono manifestarsi sintomi neurologici (meningiti, infiammazioni neurologiche, paresi). Nella quasi totalità dei casi la malattia ha un esito benigno e soltanto in circa l’1% dei casi si possono avere conseguenze molto gravi.

Le altre malattie batteriche si possono curare facilmente con il ricorso ad antibiotici che, ovviamente, vanno assunti soltanto in presenza delle malattia diagnosticata dal medico.

Non si consiglia di assumere antibiotici a scopo preventivo anche perché potrebbero mascherare alcuni sintomi e rendere più difficile una eventuale diagnosi medica.

Quali precauzioni

La precauzione più importante è ovviamente quella di evitare le occasioni in cui si può essere “attaccati” dalle zecche e quindi evitare i luoghi in cui possono annidarsi e nel caso si fanno escursioni in boschi, luoghi freschi, ecc., è bene coprirsi adeguatamente per non lasciare spazi liberi (gambe e braccia soprattutto) ai parassiti.

Particolare attenzione deve esser dedicata ai nostri animali da compagnia, sia controllando il loro stato di salute sia sottoponendoli a trattamenti antiparassitari per allontanare le zecche.

Cosa fare se si viene morsi

La prima cosa da fare è di rimuovere nel più breve tempo possibile la zecca utilizzando pinzette e guanti cercando di evitarle dei traumi che potrebbero favorire il propagarsi dell’infezione.

La zona colpita deve essere lavata e disinfettata e la zecca bruciata.

Questa nota è stata in parte ricavata da quanto riportato nel sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità cui si rimanda per informazioni più dettagliate http://www.epicentro.iss.it/problemi/zecche/zecche.asp

 

Condividi su: