Il 5 febbraio scorso, nella 2° Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, dopo un anno di lavoro della Consulta PINPAS (Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare), è stato presentato un documento che definisce le linee guida utili per l’emanazione di una nuova normativa sugli alimenti invenduti. L’obiettivo è semplificare e incoraggiare la donazione degli alimenti invenduti
e/o in eccedenza lungo tutta la filiera alimentare. Tale traguardo, auspicato entro il 2015, è raggiungibile razionalizzando e armonizzando il vigente quadro normativo, e in particolar modo gli aspetti procedurali, burocratici, fiscali e igienico-sanitari.
Che lo spreco sia sinonimo di costo sociale è un dato di fatto. Recenti ricerche di settore hanno fornito i volumi e i costi dello spreco alimentare domestico in Italia. Ogni anno vengono buttati 1,19 milioni di tonnellate di alimenti, pari a 49 Kg a famiglia, che in termini economici corrispondono complessivamente a circa 7,65 miliardi di euro, pari a 316 euro a famiglia.
In particolare i maggiori sprechi riguardano verdura, frutta, pane e pasta, mentre le quantità di cibo buttato sono inferiori per gli alimenti più costosi (carne, pesce, formaggi e insaccati). Oltre a questi costi devono essere considerati anche quelli derivanti dall’impatto ambientale (come ad esempio l’energia e l’acqua impiegate per la produzione, l’anidride carbonica emessa dai rifiuti, ecc.)
La “via” della donazione, oltre a rappresentare una buona pratica, è un’occasione da cogliere sia per ridistribuire il cibo a chi ne ha più bisogno, sia per evitare di sprecare inutilmente le risorse naturali utilizzate per la preparazione degli alimenti nonché per limitare la produzione di rifiuti nel rispetto dell’ecosistema e delle biodiversità.
Fermo restando che le mense, i ristoranti e i supermercati sono i luoghi dove ogni giorno vengono gettate via ingenti quantità di cibo ancora in buone condizioni, iniziamo anche noi, dalle mura domestiche, ad evitare lo spreco alimentare poiché “
c’è cibo per tutti ma non tutti mangiano” (cit. Papa Francesco). (
Martina Bernardi)