PESTICIDI NEGLI ALIMENTI: PERICOLO PER I CONSUMATORI?

Agostino Macrì
4 Aprile 2022
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Un nuovo quesito è giunto agli sportelli dell’UNC: questa volta la domanda riguarda l’uso dei pesticidi negli alimenti. Cerchiamo di fare chiarezza anche sulla base di un recente parere dell’EFSA sui piani di controllo dei residui dei pesticidi condotti dai Paesi dell’Unione Europea.

I pesticidi nell’agricoltura

L’uso di pesticidi in agricoltura è diffuso: consente di incrementare notevolmente le produzioni agricole ed anche di ottenere frutta, verdura, cereali, leguminose di ottima qualità. Nel passato i pesticidi alle volte sono stati utilizzati con scarsa attenzione ed hanno provocato danni alla salute umana ed anche dell’ambiente. Per evitare questi danni il settore è stato regolamentato e l’impiego delle varie sostanze è stato consentito soltanto a quelle prive di pericoli importanti per la salute e anche le condizioni di impiego sono state definite in modo da evitare pericoli significativi per i consumatori.

 

La normativa sui pesticidi

In buona sostanza l’osservanza delle regole stabilite consente di evitare l’assunzione da parte dei consumatori di sostanze potenzialmente pericolose eventualmente presenti come residui; gli agricoltori per utilizzare i pesticidi debbono seguire le modalità stabilite dalle normative nazionali e comunitarie. Anche se le Autorità nazionali sono costantemente impegnate nel controllo delle attività nelle aziende agricole e dei residui presenti negli alimenti, l’Unione Europea ha predisposto un programma che ha l’obiettivo di verificare il rispetto dei Regolamenti in tutti i Paesi della Comunità.

Sono quindi stati predisposti, con cadenza annuale, dei “Piani nazionali di controlli dei residui” in cui sono stati definiti gli alimenti da controllare, la loro numerosità, le metodiche analitiche da applicare, le strutture incaricate dei controlli. Le  procedure da seguire sono state impostate con criteri scientifici ed i risultati ottenuti consentono di comprendere se i Regolamenti Comunitari sono stati correttamente applicati. L’Autorità Alimentare Europea (EFSA) ha l’incarico di valutare i risultati ottenuti.

 

Il piano di controllo del 2020

Per l’anno 2020 sono stati analizzati circa 88.000 campioni. I risultati ottenuti hanno dimostrato che il 94,9 % dei campioni rientrava nei limiti consentiti.

Oltre a questa indagine è stato allestito un programma specifico per il controllo dei residui di pesticidi presenti nelle carote, nei cavolfiori, nei kiwi, le cipolle, le arance, le pere, le patate, i fagioli secchi, il riso integrale, la segale, il fegato bovino e il grasso dei polli.

Negli animali non c’è un uso abituale di pesticidi; i controlli sul fegato bovino e il grasso dei polli hanno avuto lo scopo di scoprire una eventuale contaminazione dei foraggi e dei mangimi che potrebbero contaminare gli animali.

I controlli sono stati effettuati su 12.077 campioni.

I risultati ottenuti dalle analisi dei dodici alimenti hanno dimostrato che 8.278 campioni  (pari al 68,5 %) erano esenti da residui rilevabili.

3.590 campioni (pari al 29,7%) contenevano residui in concentrazioni inferiori o pari ai livelli consentiti.

209 (1,7 %) campioni avevano un contenuto di residui superiori ai limiti consentiti e di questi 109 (0,9 %) erano non conformi.

 

I risultati dei controlli

I risultati ottenuti dimostrano che le norme previste per evitare la presenza di residui di pesticidi sono largamente rispettate. Esiste però circa il 5 % dei campioni che presentano livelli di residui eccedenti i livelli massimi (MRL) consentiti. Si tratta di un dato da prendere in considerazione con attenzione, ma che non deve preoccupare eccessivamente.

Gli MRL previsti per i singoli residui indicano sostanzialmente le dosi che possiamo accettare per ogni alimento; tali valori tengono conto sia delle proprietà “tossicologiche” dei singoli residui, sia delle “quantità” di alimenti eventualmente contaminati che mangiamo.

Gli MRL sono estremamente prudenziali e, di norma, per andare incontro a dei veri pericoli bisognerebbe mangiare per lunghi periodi di tempo alimenti contaminati ai massimi livelli di MRL.

Dai risultati disponibili risulta che circa il 5 % dei campioni esaminati ha valori di MRL eccedenti quelli consentiti. E’ assai improbabile che una persona consumi con continuità alimenti contaminati quindi il rischio di “intossicazioni” è modestissimo se non nullo.

 

Pericolo nell’interazione tra i residui di pesticidi?

Un pericolo che alcuni paventano riguarda la possibile interazione tra i vari “residui” presenti negli alimenti; si tratta di una legittima preoccupazione che viene tenuta in considerazione dall’EFSA nella valutazione dei pesticidi sia già autorizzati, sia in fase di autorizzazione. Tali valutazioni hanno portato alla revisione delle modalità di impiego dei pesticidi ritenuti maggiormente critici con una importante riduzione dei rischi.

 

Considerazioni sull’uso dei pesticidi negli alimenti

Si deve quindi ritenere che i residui di pesticidi negli alimenti non sono un pericolo significativo per i consumatori.

I pesticidi sono però delle sostanze utilizzate per eliminare parassiti, insetti, piante, vermi, ecc. dannose per le piante coltivate. Il loro impiego in campo può quindi arrecare danni alla flora e la fauna spontanea con danni agli ecosistemi. Si tratta di un pericolo che viene preso in considerazione nella valutazione della sicurezza dei pesticidi, ma gli effetti sugli organismi viventi presenti nei campi non possono essere annullati anche se non si hanno residui negli alimenti di origine vegetale.

Per tali motivi è importante mantenere una stretta sorveglianza sulla utilizzazione nei campi.

Anche se i pericoli dei residui negli alimenti e molto modesto e nella maggior parte dei casi nullo, ai consumatori si può consigliare di variare il tipo di frutta e di verdura tenendo anche conto che i rivenditori si approvvigionano da diverse fonti e che il pericolo di consumare con costanza alimenti contaminati è molto basso.

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