IL CASO DI BISCOTTI E PATATINE “ALLA CANAPA”

Agostino Macrì
17 Ottobre 2022
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L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha emanato un’allerta per la presenza in commercio di alimenti, in particolare biscotti e patatine, “alla canapa” vale a dire contenenti il THC (Tetraidrocannabinolo), una sostanza chimica naturale prodotta dalla canapa di cui sono note le proprietà stupefacenti.

Meno conosciute dai cittadini sono le proprietà farmacologiche come, ad esempio, antidolorifico, euforizzante, per abbassare la pressione endoculare e stimolante dell’appetito. Come effetti collaterali si possono avere dei danni cerebrali. Ovviamente eventuali applicazioni terapeutiche possono essere fatte soltanto sotto stretto controllo medico.

Inoltre la pianta trova altre utilizzazioni come, ad esempio, la produzione di fibre vegetali per la preparazione di tessuti.

La legge sulla coltivazione della canapa

Considerata l’importanza della coltivazione della canapa e i possibili abusi nella sua utilizzazione, lo Stato italiano nel 2016 ha emanato la Legge n° 242 con cui sono state definite le modalità di coltivazione e anche di utilizzazione della canapa e dei suoi prodotti quali ad esempio la produzione di alimenti e cosmetici, di fibre, di materiali per l’agricoltura, florovivaismo, didattica.

Per contrastare l’uso come stupefacente si impone l’utilizzazione di piante di canapa che producono una quantità di THC inferiore allo 0,6 %; al Corpo Forestale dello Stato (attualmente Carabinieri per l’Agricoltura) è stato assegnato il compito di controllare il rispetto della norma.

La Legge 242 non chiarisce l’utilizzabilità della canapa a scopo “voluttuario” come lo spinello.

In materia però ci sono state numerose sentenze della Magistratura anche ai livelli più elevati. Da quanto emerso si deve ritenere che l’uso della canapa è illegale; tuttavia, l’uso personale prevede delle sanzioni “amministrative” (semplici multe), mentre la vendita a terzi (lo spaccio) è un reato penale che prevede anche la reclusione.

La produzione di biscotti con THC

Per quanto riguarda la produzione di alimenti (biscotti in particolare) contenenti THC sembra permanere il carattere di illegalità che dovrebbe essere amministrativo se sono fatti ed utilizzati in casa; diviene invece penale se i biscotti sono ceduti a terzi.

In questa situazione piuttosto ingarbugliata è intervenuto il Ministero della Salute che per la preparazione di alimenti e integratori ha indicato la possibilità di poter utilizzare soltanto i semi, la farina e l’olio di canapa con limiti di THC di 0,2 e 0,5 mg% negli alimenti e integratori rispettivamente.

Rimane però il dubbio della commerciabilità di questi alimenti soprattutto per il pericolo che siano consumati da persone sensibili come sono i bambini. A tale proposito si riportano le dichiarazioni dell’Istituto Superiore di Sanità riprese dal comunicato dell’Agenzia ADN Kronos.

Si segnala il potenziale pericolo per consumatori ignari, anche bambini, che potrebbero assumere tali alimenti, del tutto identici ad altri legali presenti in commercio”. “Il Thc assunto per via orale – ricorda l’Allerta – può provocare insorgenza ritardata e maggiore durata degli effetti rispetto all’assunzione per inalazione. Possono essere necessarie fino a 2 ore perché gli effetti si manifestino dopo l’ingestione di prodotti commestibili contenenti Thc. Inoltre, durante la digestione, il Thc è soggetto al metabolismo di primo passaggio e viene ampiamente convertito in 11-idrossitetraidrocannabinolo, che penetra la barriera emato-encefalica più rapidamente del Thc, provocando effetti psicoattivi più duraturi rispetto a quanto avviene per inalazione”.

La vendita di alimenti a base di farina di canapa

Navigando su internet, si trovano in vendita alcuni alimenti a base di farina di canapa e le ditte produttrici indicano chiaramente la sua presenza tra gli ingredienti, ma non risulta indicata la presenza di THC. Tra le indicazioni riportate in etichetta, in alcuni alimenti,  si fa chiaramente riferimento a benefici legati ad una azione neurologica e in un caso si parla esplicitamente di “psicoalimenti”. Insomma l’effetto “stimolante” di questi alimenti non viene nascosto.

Oltre a questi prodotti “etichettati”, non si può escludere che ce ne siano altri fatti da artigiani pasticceri che vendendoli al dettaglio non sono costretti ad apporre una etichetta. Infine ricordiamo che la farina di canapa è disponibile in commercio e chiunque si può preparare in casa dei biscotti o altri alimenti con questo ingrediente. Sempre navigando in internet è possibile trovare molte ricette su come utilizzare la farina di canapa.

Cosa fare

La farina di canapa ha un buon valore nutrizionale e può essere utilizzata nella preparazione di diversi alimenti sia a livello domestico sia artigianale sia industriale. E’ però molto importante acquistare gli stessi alimenti attraverso canali legali, siano essi esercizi commerciali o siti dell’e.commerce, che garantiscono  l’utilizzazione di farine il cui  contenuto di THC corrisponde a quanto previsto dal Ministero della Salute.

Bisogna però diffidare da alimenti illegali, oltre ai biscotti anche caramelle, patatine, ecc., a base di farina di canapa, perché potrebbero contenere quantità di THC tali da provocare effetti psicotropi.

Si raccomanda vivamente di evitare di fare consumare alimenti a base di farina di canapa illegali alle popolazioni maggiormente sensibili e in particolare i bambini per evitare i gravi danni di cui sopra abbiamo parlato. 

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