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IL GRANO USATO IN ITALIA E’ SICURO?

grano

Agli sportelli dell’UNC è arrivato un quesito circa la sicurezza del grano usato in Italia. Facciamo chiarezza.

La produzione e il consumo di grano in Italia

Nel nostro Paese si consumano circa sei milioni di tonnellate di grano duro per la produzione della pasta e altrettanti di grano tenero destinato alla produzione dei prodotti da forno come il pane, la pizza, i dolci.

La produzione nazionale di grano duro copre circa il 60 % dei nostri fabbisogni, mentre il grano tenero italiano è di circa il 35 % – 40 %; di conseguenza è inevitabile l’importazione di notevoli quantità di frumento da altri Paesi comunitari ed extracomunitari.

“Farfalline” nella pasta o nei biscotti: cosa fare?

farfalline nella pasta

Sono piuttosto frequenti le segnalazioni che arrivano agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori, da parte di consumatori che trovano “farfalline” nella pasta o nei biscotti e non sanno davvero cosa fare. Si tratta sicuramente di un fenomeno spiacevole, che genera non poche preoccupazioni e in aggiunta rende inutilizzabile gli alimenti contaminati. Diciamo però fin da subito che fortunatamente non desta eccessive preoccupazioni per la nostra salute. Cerchiamo di capire da vicino di cosa si tratta e come dobbiamo comportarci se ci capita di trovare le famose farfalline nella pasta o nei prodotti da forno che abbiamo acquistato.

 

Osteoporosi: come prevenirla grazie ad una buona alimentazione

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un’alterazione della microstruttura dello scheletro a causa della perdita di calcio (Ca); le ossa divengono più fragili e sono quindi più sensibili alle fratture.

Possiamo fidarci della “dieta Panzironi”?

Da parecchio tempo Adriano Panzironi sta diffondendo le sue idee in merito alla possibilità di vivere fino a 120 anni. Le regole da seguire per ottenere questo straordinario risultato sono un regime dietetico iperproteico e il consumo di integratori della linea Life 120. Dieta – Si suggerisce un tipo di alimentazione che si presume sia quella dell’uomo vissuto nel periodo paleolitico. In particolare bisognerebbe alimentarsi prevalentemente, se non esclusivamente, con alimenti sia di origine animale, sia di origine vegetale, a elevato contenuto proteico quali la carne e il pesce. Dovrebbe essere evitato il consumo di cereali, legumi, tuberi; quindi niente pasta, pane e riso ritenuti causa di accumulo di grasso e di svariate malattie.  Il latte può essere consumato, ma solo se in modeste quantità.

Il glifosato: tra pericolosità e disinformazione

Il glifosato è forse il più potente erbicida conosciuto e trova largo impiego in agricoltura dove viene utilizzato per eliminare dal terreno le piante “infestanti” e lasciare il campo “libero” alle piante che si desiderano coltivare. Così, se prima di seminare il frumento distribuiamo sul terreno del glifosato, otterremo la scomparsa di piante “competitrici” e i raccolti saranno migliori.

L’ennesima semitruffa degli alimenti “senza”: i “senza lievito”

Si va sempre più diffondendo l’idea che alimenti “senza” qualcosa siano ottimi e che consentano di migliorare le condizioni di salute di chi li consuma. In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di alimenti di vitale importanza per alcune categorie di persone (es. senza glutine per i celiaci, senza zucchero per i diabetici, senza lattosio per gli intolleranti a questo zucchero, ecc.), ma che non comportano nessun beneficio alle persone in normali condizioni fisiologiche.