Residui negli alimenti di origine animale sono un problema?

Agostino Macrì
1 Luglio 2015
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L’Unione Europea richiede ai diversi Stati di effettuare ogni anno una indagine  sulla presenza di residui di farmaci veterinari negli alimenti di origine animale (carne, latte, uova e miele) che prende il nome di “piano nazionale residui” (PNR). Annualmente, sulla base delle quantità prodotte da ogni singolo Paese, vengono definiti il numero dei campioni da prelevare per ogni tipologia di alimento ed anche le sostanze chimiche da ricercare. Particolare attenzione viene dedicata ai farmaci che non possono essere impiegati come gli ormoni anabolizzanti, antibatterici come il cloramfenicolo ed i furanici, i benzimidazolici. Lo scopo del PNR, oltre quello di escludere dal consumo gli alimenti contaminati, è quello di risalire agli allevamenti da cui provengono gli alimenti eventualmente contaminati dai residui;  vengono quindi fatte delle indagini accurate per capire se si sia trattato di un episodio isolato, oppure di un uso illegale generalizzato. Si tratta di una misura molto importante poiché la maggior parte degli alimenti di origine animale deriva da grossi allevamenti dove tutti gli animali sono trattati allo stesso modo. Se si trova la carne di un vitello con residui di ormoni anabolizzanti, è ragionevole supporre che nell’allevamento da cui proviene tutti gli animali siano stati trattati illegalmente. Se dalle successive indagini negli allevamenti sospetti emergono delle irregolarità vengono comminate pesanti sanzioni penali ed amministrative. Si tratta quindi di un forte deterrente e nel corso degli anni la percentuale dei campioni positivi per la presenza dei residui fuori dai limiti consentiti, nel nostro Paese si è quasi azzerata. Basti pensare che su 40806 campioni esaminati ne sono risultati irregolari 44 che corrispondono allo 0,11 %. Oltre al piano imposto dalla  UE, il nostro Ministero della Salute organizza un extra piano mirato ad individuare situazioni potenzialmente a rischio. Ebbene in questo caso sono stati prelevati 7529 campioni e ne sono risultati irregolari 26, pari allo 0,35 %. Un problema che preoccupa molto i cittadini è quello riguardante i residui degli ormoni anabolizzanti; alcuni sostengono che non viene fatta molta attenzione alle lesioni istologiche provocate negli animali a seguito di trattamenti ormonali che persistono anche se i residui scompaiono. Sono stati fatti dei controlli nei macelli bovini è si è visto che le lesioni sono percentualmente molto basse e che ovviamente non ci sono tracce di residui. Il documento del Ministero della Salute è molto completo e descrive sia le misure adottate nei casi in cui sono state accertate le infrazioni, sia le criticità riscontrate e che presumibilmente sono state rimosse con il PNR 2015. Dalla lettura del documento si può facilmente capire che il livello di sicurezza degli alimenti di origine animale è molto elevato. Si ritiene doveroso sottolineare questo aspetto anche per cercare di arginare la diffusa abitudine di suscitare allarmismi del tutto ingiustificati. Non è infatti raro ascoltare o leggere quello che illustri pseudo-esperti dicono sul fatto che le carni, il latte e le uova sono imbottiti di ormoni e schifezze varie. Probabilmente se avessero la volontà e la capacità di leggere i risultai del PNR 2014 direbbero meno sciocchezze ed i cittadini sarebbero più tranquilli. Il documento è disponibile sul sito del Ministero della Salute e chiunque può farsi un’idea di quello che viene fatto a tutela della salute pubblica. Scarica il documento del Ministero della Salute
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