“Perle” in materia di sicurezza alimentare

Agostino Macrì
5 Febbraio 2019
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Seguendo quanto proposto dai media o partecipando a convegni, ho avuto modo di “apprezzare” alcune “perle” degne di nota… Un argomento ancora molto gettonato è quello dei residui di ormoni nelle carni. Superata l’asserita presenza di residui nelle carni di pollo, adesso sulla graticola è finita la soia. E’ stato affermato che i fitormoni presenti in questo legume, ampiamente utilizzato come ingrediente dei mangimi, possono restare come residui nelle carni.  Ignota è la base scientifica di questa affermazione.

E’ stato anche detto che il sistema di allevamenti intensivi provoca la produzione di non meglio precisate “tossine” che si accumulano nelle carni. Potrebbe trattarsi di una importante scoperta scientifica non ancora pubblicata.

Altro argomento molto in voga sono i nitriti e i nitrati utilizzati come additivi negli insaccati.

Anche se si tratta di due sostanze con proprietà completamente diverse, è facile sentirle accumunate.

C’è chi afferma che i nitrati formano nitrosamine e danno metaemoglobinemia (in realtà questa è una proprietà dei nitriti). La stessa fonte ci racconta che una cattiva igiene orale trasforma i nitrati in nitriti. Grande responsabilità in questa trasformazione l’avrebbero gli amidi in quanto consentirebbero lo sviluppo di batteri capaci appunto di favorirla. Ci sarebbero poi gli antiossidanti capaci di trasformare i nitriti in ossido di azoto.

Si cita anche un’interessante affermazione secondo cui il vino è capace di rigenerare i tessuti.

In materia di igiene alimentare è stato affermato che con gli “abbattitori” nei ristoranti si migliora la sicurezza (viene lasciato intendere che si eliminano microrganismi patogeni; invece si conservano meglio e si uccidono soltanto i parassiti come Anisakis e Opistorkis).

In materia di congelamento è stato affermato che esso comporta la perdita del 70 % dei nutrienti (non è stato specificato quali).

In controtendenza è stato affermato che i nitriti sono degli antiossidanti (magari è vero il contrario).

I contenitori in plastica (come i bicchieri usa e getta) rilasciano sostanze cancerogene. (Questo era vero nel passato, ma attualmente le regole sono molto rigorose e ciò non deve accadere).

I cibi “ultraprocessati” sono cancerogeni. Questa affermazione sembra aver lasciato intendere che gli alimenti di produzione industriale sono da evitare.

Nelle trasmissioni di cucina, dove i cuochi alle volte pontificano sul valore nutrizionale dei loro piatti, non è raro sentire parlare dell’importanza degli antiossidanti o di altre sostanze “salutari” presenti in ingredienti aggiunti in piccole quantità (es. piante aromatiche che comunque alle volte non sono neanche mangiate). Anche il resveratrolo nel vino è molto gettonato. Pochi dicono che per avere effetto bisognerebbe bere diversi litri della bevanda di Bacco.

Cercherò di prendere nota di quello che leggo o sento e di tanto in tanto farò dei commenti.

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