INSETTI NEGLI ALIMENTI: MEGLIO IL GRILLO DA ALLEVAMENTO O QUELLO RUSPANTE?

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Gli insetti e anche altri piccoli animali sono componenti normali della dieta di un paio di miliardi di persone e non si tratta di una novità. Anche l’Evangelista Matteo ci dice che Giovanni Battista viveva nel deserto cibandosi di locuste (e anche miele selvatico). Matteo non ci dice se consumava anche qualche cereale, ma la sua dieta era iperproteica e altamente energetica e probabilmente simile a quella “paleolitica” che qualche nutrizionista propone.

Nei Paesi in cui gli insetti sono consumati ai fini alimentari, essi sono prelevati direttamente dall’ambiente e quindi da considerarsi “ruspanti”; ben difficilmente sono sottoposti ai controlli chimici e/o microbiologici come avviene per gli altri alimenti  ottenuti dalle coltivazioni agricole o dagli allevamenti.

Si tratta di un aspetto da non sottovalutare perché gli insetti selvatici possono trasmettere pericolose malattie infettive che colpiscono anche l’uomo.

 

Insetti nell’alimentazione degli italiani

Il consumo degli insetti non è però soltanto una prerogativa di alcuni popoli che vivono fuori dell’Europa, ma in modo più o meno consapevole sono consumati anche in Italia. Usi inconsapevoli si hanno quando consumiamo alimenti ottenuti da materie prime “infestate” con insetti. E’ il caso dei vari parassiti che si possono trovare nei cereali e nelle leguminose con cui si fanno delle farine; nei molini vengono fatti dei controlli per accertarne l’eventuale presenza e le partite contaminate sono escluse. Qualcosa però sfugge e gli insetti, e soprattutto le loro uova, finiscono nelle farine. Anche se si tratta di un fenomeno non molto frequente, può capitare che le uova resistano alle cotture e si sviluppino nel prodotto finito (pasta e biscotti in particolare) con la nascita delle “farfalline” che qualche volta osserviamo.

La frutta prodotta da piante in cui non sono stati fatti trattamenti con fitofarmaci è sovente infestata da larve di insetti. In passato quelle visibili venivano eliminate manualmente e la frutta era comunque consumata anche perché le larve non sono un pericolo sanitario. Anche se attualmente è difficile trovare in commercio della frutta con i vermi, non si può escludere che quella utilizzata dall’industria conserviera possa contenerli.

I funghi pregiati sono spesso invasi da larve di ditteri e la loro presenza in modeste quantità è tollerata anche dalle vigenti normative quindi le mangiamo.

Ci sono poi dei formaggi in cui vengono fatte crescere le larve della mosca casearia di cui il più noto è quello sardo; ce ne sono degli altri in varie regioni italiane come il “marcetto” abruzzese o il “saltarello” friulano che sono apprezzati da molti buongustai.

C’è poi una tecnica di allevamento su “pale” di fico d’india delle cocciniglie per ricavarne un colorante da utilizzare anche per gli alimenti e le bevande.

Anche se noi tutti, vegetariani e vegani inclusi, siamo convinti del contrario, in realtà siamo degli occasionali “entomofagi” e mangiamo degli insetti “ruspanti”.

 

Insetti da allevamento

La prevedibile carenza di cibo, che potrebbe verificarsi tra non molti anni, ha spinto i ricercatori a trovare nuove fonti alimentari e tra queste gli insetti sono sembrati molto promettenti. Sono state approfondite le conoscenze sul loro valore nutrizionale, i benefici che si possono trarre dal loro consumo e gli eventuali pericoli. Il passo successivo è stato lo sviluppo di tecniche di allevamento per consentire la produzione di insetti di buona qualità nutrizionale, ma soprattutto priva di pericoli per la salute dei consumatori.

 

La normativa sugli alimenti

L’Unione Europea con il Regolamento 258/1997 del 15.5.1997 (modificato con il Regolamento 2015/2283) ha stabilito che gli alimenti che non sono abitualmente consumati (Novel Food) prima di poter essere introdotti e commercializzati, debbono essere valutati ed esplicitamente autorizzati.

Per tali motivi le aziende intenzionate a produrre e commercializzare gli insetti a scopo alimentare debbano farne richiesta alla Commissione UE allegando una documentazione “ad hoc”. La Commissione UE chiede all’EFSA (Autorità Alimentare Europea) di valutare tale documentazione e di esprimere un parere in merito alla sicurezza di uso. In caso di parere favorevole può essere data l’autorizzazione alla commercializzazione.

Questo è l’iter seguito da una ditta vietnamita che con il Regolamento Ue 2022/188 del 10.2.2022 ha ottenuto l’autorizzazione ad utilizzare come ingrediente alimentare la propria farina di grilli da allevamento e che di fatto ne ha il monopolio.

La stessa procedura è stata seguita per autorizzare l’utilizzazione come alimenti della Locusta (Regolamento 2021/1975 del 12.11.2021) e il Tenebrio molitor (Regolamento UE 2022/169 del 8.2.2022).

Dalla lettura dei Regolamenti (cui si rimanda) si può osservare che la commercializzazione dei tre prodotti è vincolata a una loro “etichettatura” sia che vengano venduti tal quali sia come ingredienti di altri alimenti. E’ quindi del tutto improbabile che qualcuno mangi degli insetti a sua insaputa.

Una corretta etichettatura è molto importante anche per informare le persone allergiche ai crostacei di cui gli insetti hanno la stessa frazione chitinica.

Si deve sottolineare che gli insetti o i loro derivati autorizzati debbono essere conformi a quanto stabilito dai Regolamenti UE, sono esenti da pericoli chimici e/o microbiologici.

Si può quindi affermare con ragionevole certezza che gli insetti e/o le loro farine sono di ottimo valore nutrizionale e prive di pericoli chimici e/o microbiologici. Rimane però il naturale “rifiuto” che la maggioranza delle persone prova nei confronti di prodotti che, almeno in Italia, non sono consideranti alimenti.

 

Meglio gli insetti “ruspanti” o quelli da allevamento?

Come accennato, miliardi di persone si alimentano consapevolmente con insetti e anche nel nostro Paese c’è un importante uso sia consapevole (formaggi con i vermi) o inconsapevole (parassiti dei cereali e della frutta).

Si tratta di insetti “ruspanti” che non sono sottoposti a controlli. Basti pensare che i formaggi con i vermi sono commercializzati in modo semiclandestino. Si deve ritenere che gli insetti prelevati dall’ambiente e consumati in molti Paesi orientali non sono sottoposti a controlli microbiologici e chimici e quindi potenzialmente pericolosi. Al contrario quelli da allevamento forniscono ottime garanzie igienico sanitarie.

Sulla base di quanto premesso, sembrerebbe che gli insetti da allevamento siano da preferire; ma non è escluso che in futuro si dibatta sul benessere degli insetti allevati e/o dell’impatto ambientale della cattura di quelli selvatici e quindi quali siano quelli che è preferibile mangiare.

Il problema però non sembra essere attuale anche perché gli insetti di cui è stata autorizzata la produzione e la vendita hanno dei costi piuttosto elevati tanto che possono essere considerati degli alimenti di “nicchia” riservati a consumatori “consapevoli” e piuttosto abbienti.

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18 Risposte su INSETTI NEGLI ALIMENTI: MEGLIO IL GRILLO DA ALLEVAMENTO O QUELLO RUSPANTE?

  1. Maty ha detto:

    Il CASU MARZU E’ ILLEGALE!
    E’ un tipico formaggio Sardo con i vermi ed è illegale in quanto le norme Europee ne proibiscono la produzione e la commercializzazione perché in contrasto con le norme igieniche stabilite in sede comunitaria che invece da poco ha approvato la commercializzazione delle LARVE DEI VERMI DELLA FARINA,FARINA DI GRILLO E LE LOCUSTE.Nel 2030 in Europa si prevede una produzione di insetti di oltre 3 milioni di tonnellate.Nessuno è su questa chat perché ha la verità assoluta, a me piace il confronto costruttivo per capire meglio, finché qualcuno ci fa ancora scrivere quello che vogliamo e con algoritmi ci incasella.Vorrei i dati su quante complicanze ci sono state mangiando il formaggio Caso Marzu alla luce dei dati statistici sul popolo sardo che è tra i più longevi al mondo! Mi piace portare dati concreti riscontrabili e a questo proposito cito un articolo che ieri si trovava anche su Libero SU SOSPETTI MONOPOLIO VIETNAMITA. Dopo la liberalizzazione degli insetti si scopre che una società: CRICKET ONE, sede fiscale ed operativa in Vietnam, come si legge nel regolamento di esecuzione UE 23/5 2023 è stata la prima ad aver richiesto già nel 2019 l’immissione di macinato di grillo ed è l’unica azienda ad aver ottenuto autorizzazione esclusiva per 5 anni, dal 23 gennaio, a poter produrre e commercializzare la polvere di insetto con volumi di affari enormi visto che si utilizzerà quasi ovunque, quindi un MONOPOLIO!Dopo aver scoperto il QATARGATE un pò di trasparenza sarebbe opportuna. Perché solo questa azienda riceverà anche fondi rilevanti dalla comunità europea? Perchè l’Europa mette etichette su vino e altri alimenti non pensa di metterlo anche su questi pseudo alimenti? Non sappiamo gli effetti su di noi di questa farina iper-processata. Almeno un invito alla cautela…Dire che milioni di persone mangiano insetti non vuol dire che anche noi in futuro dovremo mangiare come Novel food: topi, serpenti, ragni ecc..Quanti studi si sono fatti su queste popolazioni che mangiano come i nostri uomini preistorici? Forse ci sono rallentamenti nel sistema scheletrico e intellettivo? Sarebbe bello prima di imporre a tutti, perché poche persone leggono e sanno interpretare nelle etichette i nomi latini dei nuovi insetti e quindi fare scelte consapevoli, pubblicare questi studi.

    • Agostino Macrì ha detto:

      Le regole esistenti sui novel food nell’UE consentono chiunque di chiedere l’autorizzazione a produrre e commercializzare dei nuovi alimenti. Chi è interessato deve però presentare una documentazione molto completa in cui sono illustrate le tecniche di produzione, le caratteristiche nutrizionali del prodotto e, soprattutto, l’assenza di pericoli per i consumatori. Una documentazione del genere deve contenere anche i risultati di complessi studi clinici, microbiologici, di efficacia che hanno dei costi molto alti . Si può calcolare che le spese possono essere dell’ordine delle decine di milioni di euro.Le aziende che si avventurano in queste imprese contano di ammortizzare rapidamente gli investimenti o quanto meno negli anni in cui godono di un monopolio.Ovviamente un mercato con potenziali cinquecento milioni di clienti gola ai grossi gruppi economici. In questa situazione il “caso marzu” si trova in una situazione di svantaggio perché i produttori dovrebbero fare degli studi scientifici costosi o, in caso contrario, dovrebbero essere gli enti pubblici a farsi carico delle spese e perorare la causa davanti alla UE. Sperodi essere stato chiaro.

  2. Riccardo Siligato ha detto:

    Vi è un errore nel Regolamento “Novel Food” citato: quello del 1997 non è più in vigore, bensì sostituito dal Regolamento 2015/2283

    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A02015R2283-20210327&qid=1675240736497

  3. Angelo Boccaccini ha detto:

    Grazie per l’articolo su un soggetto che nell’immediato futuro sarà sempre più attuale. A parte la barriera culturale che ognuno di noi potrebbe avere più o meno alta vorrei spingermi un po’ più avanti proprio sul punto degli insetti provenienti da allevamento. Presumo e spero ci siano dei controlli sui mangimi usati per allevare gli insetti ed una regolamentazione come ogni altro animale che mangiamo come pesce , pollame etc. Grazie Angelo

    • Agostino Macrì ha detto:

      Nella documentazione che la ditta ha presentato penso che ci siano le caratteristiche di sicurezza anche dei mangimi destinati agli insetti. Altrimenti l’EFSA non av ebbe espresso un parere favorevole

  4. Anna Rita Marzi ha detto:

    Lo scrivessero chiaramente cosa ci stá dentro ed ognuno deve essere libero di scegliere. Non bisogna imporlo.

    Mi disdico dall’abbonamento per favore cancellatemi. Grazie

    • Agostino Macrì ha detto:

      L’eventuale presenza di insetti in un alimento deve essere scritta chiaramente nelle etichette. Questa è la legge. Non capisco la faccenda dell’abbonamento

  5. Ugo Appi ha detto:

    Io da buon Romagnolo il mio cognome risulta presente in Romagna da 2000 ( duemila anni) mangerò sempre cibo prodotto in terra romagnola e sono stato in buona salute fino alla bella età 89 anni e spero di continuare ancora, quindi gli insetti e le farine che derivano da tali prodotti li lascio mangiare ai burocrati Europei che hanno autorizzato in Europa il consumo di questi prodotti alimentari, BUON APPETITO.

    • Agostino Macrì ha detto:

      Nessuno la obbligherà a mangiare insetti. La cucina italiana (e quella romagnola in particolare) è insuperabile. Però circa due miliardi di persone mangiano insetti

  6. Dimitri ha detto:

    Molto bene,
    mi sono fermato alla premessa, alla prima parte. Vedo che anche la vostra “associazione” consumatori a partire dalla narrativa unica sul corona virus è diventata tutta di una certa parte…

    Buon appetito, mangiatevela voi cari avvocati quella schifezza là e quel formaggio coi vermi sardo è robaccia in quanto ci hanno cacato dentro i figli le mosche appunto. Accade dove c’è scarsa igiene e se la cosa fosse voluta… De gustibus…

    • Agostino Macrì ha detto:

      Buonasera. Vedo che dire la verità non fa piacere. Due miliardi di persone mangiano gli insetti e anche nel nostro Paese ci sono molte persone che ritengono il formaggio con i vermi (sono larve di insetti) una squisitezza. Spiegare come stanno effettivamente le cose serve quindi a poco. Mi dispiace.

  7. Morena ha detto:

    Caro signor Ugo, i burocrati non mangiano di certo gli insetti e si bevono del buon vino. Fortunatamente,come per lei, ho un cervello pensante e queste “prelibatezze” in casa mia non entrano di certo. Se entrano è con le loro gambine per farsi un giro a casa mia, ma sono al sicuro perché nessuno, compreso il mio cane, potrà mai mangiarle.

    • Agostino Macrì ha detto:

      Quello che ho scritto non è un invito a mangiare insetti, ma soltanto una informazione con la richiesta finale di indicare ai consumatori cose c’è dentro quello che mangiano per poter poi scegliere consapevolmente. Mi dispiace essere stato travisato

  8. Riccardo ha detto:

    Non capisco cosa ci sia che non va nell’articolo. Macrì ha semplicemente riportato una situazione con la quale in futuro probabilmente tutto il mondo avrà a che fare. Poi ognuno potrà scegliere e nessuno sarà obbligato a mangiare insetti se non vuole.

  9. Giuliano ha detto:

    Le confermo sostanzialmente la mia solidarietà, l’uso, non obbligatorio, di alimenti a base di insetti potrebbe sconvolgere la sicurezza che molti hanno relativamente alle proprie consolidate tradizioni alimentari, evidentemente occorrerà qualche generazione in più per renderci conto che la strada bene o male è già segnata. La contraddizione sta nel fatto che pur sapendo che gli allevamenti di pollame , suini e bovini sono una iattura per noi e la natura stessa, ostinatamente ci opponiamo ad ogni cambiamento.

    • Agostino Macrì ha detto:

      Grazie. Purtroppo l’opinione pubblica da retta a tanti imbonitori che magari si stracciano le vesti per dire che l’alcol è salutare anche se ammazza un sacco di persone e poi si inventano che gli insetti (mangiati da miliardi di persone) sono una cosa pericolosissimo. Vedo che riportare quanto affermano le più autorevoli Autorità Scientifiche nazionali e internazionali non viene condiviso. E’ preferibile credere a chi gioca sull’emotività (e soprattutto ai propri interessi) senza un briciolo di pudore “scientifico”.

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