ACQUA DI CASA: CHI E COME NE GARANTISCE LA SICUREZZA?

Agostino Macrì
5 Dicembre 2022
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L’acqua è insostituibile e fondamentale per la nostra sopravvivenza. Nel nostro Paese, per la quasi totalità di noi tutti, è normale utilizzare l’acqua che defluisce dai rubinetti e che utilizziamo sia come bevanda sia per altri usi (cottura del cibo, servizi igienici, irrigazione, ecc.). Non tutti però sanno cosa avviene prima di aprire il rubinetto.

Le fasi nella gestione dell’acqua

La prima fase riguarda la “captazione” dell’acqua che può avvenire da bacini idrici sotterranei (acqua di sorgente) o da bacini “superficiali” (laghi, fiumi). In funzione del sito di captazione e della successiva raccolta e introduzione nelle reti idriche, si possono verificare delle contaminazioni biologiche, chimiche, fisiche e radiologiche.

Il pericolo delle contaminazioni

Le contaminazioni biologiche possono essere causate da batteri, virus o parassiti la cui origine è spesso dovuta a contaminazioni fecali di origine animale (generalmente animali selvatici e di allevamento al pascolo) o anche umana. Questo genere di contaminazione viene agevolmente controllato con trattamenti con raggi ultravioletti, filtrazioni e/o disinfettanti chimici.

Possono esserci delle contaminazioni chimiche di derivazione ambientale  (fitofarmaci usati in agricoltura, farmaci veterinari, scarichi industriali), ma anche a seguito di calamità naturali (variazioni climatiche, terremoti, alluvioni, ecc.) che possono danneggiare le condotte e rendere l’acqua non potabile. Contaminanti insidiosi sono le cianotossine che possono formarsi in invasi contaminati con cianobatteri. La presenza di eventuali contaminanti chimici viene costantemente monitorata e nei casi di “positività” viene fatta una valutazione dei rischi e vengono prese delle decisioni che possono anche portare alla esclusione dalla immissione nelle reti idriche che portano l’acqua nelle nostre case.

Le contaminazioni fisiche dipendono dalla presenza di materiali solidi, provenienti da sedimenti, che intorpidiscono l’acqua e ne compromettono la potabilità.  Anche in questi casi esistono delle procedure di filtraggio e o decantazione delle acque che garantiscono l’erogazione di ac qua di ottima qualità.

La contaminazione radiologica è dovuta quasi sempre alla presenza nel terreno di materiali radioattivi (spesso radon) con cui va a contatto l’acqua; anche tale eventuale contaminazione viene costantemente monitorata e valutata per gestire in modo adeguato l’acqua.

Chi garantisce la qualità e la sicurezza dell’acqua

Gli Enti proposti alla distribuzione dell’acqua ne garantiscono la qualità e la sicurezza, ma non hanno la possibilità di intervenire nella fase finale di utilizzazione, ovvero quando l’acqua viene immessa nelle tubazioni delle nostre case, dei condomini, delle strutture collettive (ristoranti, scuole, ospedali, ecc.). In quello che possiamo definire “ultimo metro” possono verificarsi incidenti in grado di contaminare l’acqua come ad esempio con la “legionella”. La rottura di un tubo può determinare una contaminazione microbica, le vasche di raccolta interne possono dare origine a depositi e contaminazioni, vecchie tubazioni fatte con materiali attualmente non consentite potrebbero rilasciare piombo. In pratica una non adeguata “gestione” finale dell’acqua potrebbe comprometterne la sicurezza.

 

La Direttiva UE sulla sicurezza dell’acqua

Il problema non è sfuggito al Legislatore Comunitario che ha emanato la Direttiva (UE) 2020/2184 con la quale sono individuate le attività da svolgere per garantire la sicurezza dell’acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici e anche delle navi. Il nostro Paese sta recependo la Direttiva e si è anche impegnato nella individuazione delle persone responsabili delle varie attività. Ovviamente nelle case “isolate” sarà lo stesso proprietario, nei condomini l’Amministratore avrà un ruolo determinante, nelle strutture pubbliche complesse dovranno essere individuate le figure responsabili.

Il convegno del Ministero della Salute e dell’ISS

Di tutto questo si parlerà in un Convegno organizzato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità il prossimo 19 dicembre 2022 dalle ore 8:30 alle ore 13:30 presso l’Aula Marotta dell’Istituto Superiore di Sanità, cui potranno partecipare “in presenza” soltanto 20 persone, mentre da “remoto” la partecipazione è aperta fino a 1000 persone .

Come si legge dalla locandina

“L’obiettivo del convegno è quello di garantire l’aggiornamento delle conoscenze in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, alla luce degli elementi innovativi introdotti dalla nuova direttiva (UE) 2020/2184 in via di trasposizione attraverso la rifusione della legislazione nazionale sulla qualità delle acque destinate al consumo umano (DL.vo 31/2001 e 3 s.m.i. e normativa collegata), nonchè di presentare le Linee guida nazionali per l’implementazione dei Piani di sicurezza dell’Acqua e le Linee Guida per la valutazione e la gestione del rischio per la sicurezza dell’acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici prioritari e non prioritari e in talune navi ai sensi della Direttiva (UE) 2020/2184.”

Si tratta di una iniziativa molto importante a tutela della nostra salute che interessa direttamente le persone che si occupano della gestione delle nostre case e/o di edifici pubblici e che forse ancora non conoscono a fondo le loro responsabilità. Potrebbero quindi trarre importanti informazioni!

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