Cartoni per pizza: sono compatibili con una corretta gestione delle risorse ambientali di cellulosa?

Recentemente le Autorità francesi hanno segnalato al Sistema di Allerta Europeo (RASFF) la presenza in commercio di cartoni per pizza importati dalla Turchia, contaminati da Piombo, Ftalati nonché di “Fotoiniziatori”, ovvero di sostanze che in presenza di luce possono provocare reazioni in grado di produrre diverse sostanze chimiche anche potenzialmente pericolose.

Quasi certamente i cartoni “turchi” sono stati ottenuti “riciclando” materiali cellulosici di diversa origine (imballaggi stampati con inchiostri, carta da fotocopiatrici, giornali, ecc.) in cui erano presenti i contaminanti.

Additivi alimentari conservanti: pregi e difetti

La maggior parte dei nostri alimenti sono “vivi”, ovvero molte reazioni “biochimiche” rimangono attive anche dopo che la frutta, la verdura, la carne, il pesce, le uova sono avviate al consumo compromettendone la qualità e la sicurezza. 

Inoltre gli alimenti, sia freschi, sia trasformati sono il “terreno” ideale per lo sviluppo di microrganismi in grado di fare perdere le caratteristiche di commestibilità rendendo anche potenzialmente pericolosi gli alimenti stessi. 

Sudore che “puzza di pesce”: perché

Diciamo subito che la responsabilità è della Trimetilammina ( TMA); si tratta di una sostanza naturale presente in alcuni alimenti come quelli ittici, ma la quantità maggiore deriva dai processi digestivi nel nostro intestino.

Ciò avviene grazie all’azione di alcuni batteri che fanno parte del “biota” intestinale e sono in grado di “metabolizzare” i nutrienti carnitina, colina e lecitina dando origine alla TMA.

Sicurezza delle carni avicole e delle uova.

Scorrendo i comunicati stampa delle Autorità Sanitarie e le informazioni provenienti dai media, non è raro imbattersi in notizie che parlano di contaminazioni con salmonelle delle carni avicole o delle uova che provocano infezioni umane.  I focolai infettivi  riguardano prevalentemente Paesi extracomunitari e tutto questo non è casuale, ma dipende dalle misure di prevenzione attuate negli allevamenti dei volatili nei diversi Paesi. 

Granchio blu: una novità nella dieta mediterranea

Del granchio blu (Callinectes sapidus) se ne fa un gran parlare per i danni che arreca al nostro patrimonio ittico sia quello “selvaggio”, sia, e soprattutto, a quello degli allevamenti di molluschi. Si parla anche del suo consumo alimentare che potrebbe trasformare questo “flagello” in una ottima opportunità. Sembra infatti che la sua cattura non sia particolarmente difficoltosa e che dalla sua vendita si possono ottenere importanti guadagni.

“Barbecue”:  le piacevolezze e i pericoli associati alla cottura alla brace del cibo

Siamo ormai in piena estate e spesso comitive di amici e parenti si ritrovano in spazi all’aperto dove diviene quasi automatico radunare un po’ di legna o utilizzare del carbone e accenderla per ottenere della brace su cui cuocere alimenti di origine vegetale e/o animale da mangiare allegramente in compagnia.

Anche se la cottura del cibo alla brace sembra essere una cosa molto semplice, in realtà è abbastanza complicata e richiede una buona perizia; infatti anche tra i cuochi professionisti, non tutti si avventurano nel preparare piatti di questo tipo.