ALLERGIE ALIMENTARI: COSA DOBBIAMO SAPERE

Agostino Macrì
13 Febbraio 2023
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Il recente caso della giovane donna allergica alle proteine del latte che è deceduta dopo avere mangiato un dolce vegano nella convinzione che fosse privo prodotti lattiero caseari merita alcune riflessioni e considerazioni sulle allergie alimentari.

In primo luogo, dovrebbe esserci stato un incremento dei controlli, tanto che proprio nei primi giorni di questo febbraio il Ministero della Salute ha comunicato il ritiro di una maionese vegetale (Mayo di soia) contenente uova e di un cioccolato fondente (della ditta Eurochef) contenente latte non dichiarato in etichetta.

 

Allergie e intolleranze alimentari

Il consumo degli alimenti in molte persone può provocare delle “reazioni avverse” o meglio degli “effetti indesiderabili” con conseguenze negative anche gravi sullo stato di salute.

Dobbiamo distinguere tra reazioni allergiche al cibo e intolleranze alimentari.

Le reazioni allergiche sono dipendenti da una risposta anomala del sistema immunitario al contatto con alcune sostanze sia per via alimentare, sia per contatto o inalazione. Le conseguenze di queste risposte anomale sono starnuti, lacrimazione e prurito oculare, rinorrea, cute pruriginosa ed eruzione cutanea. Esistono purtroppo anche delle reazioni meno frequenti ma molto gravi che possono comportare uno “shock” anafilattico potenzialmente letale.

Le intolleranze alimentari dipendono invece dalla incapacità dell’organismo di utilizzare alcune sostanze presenti negli alimenti oppure dalla interferenza di alcune sostanze con i normali processi fisiologici dell’organismo. Un esempio è l’intolleranza al lattosio.

Molte persone (soprattutto dell’estremo oriente) non possiedono l’enzima “lattasi”; di conseguenza il lattosio presente nel latte non viene digerito e assorbito, ma si ferma nell’intestino dove fermenta in modo anomalo provocando disturbi più o meno gravi.  

Il consumo di alimenti cui si è intolleranti raramente risulta fatale.

Informazioni ai consumatori

Il problema delle allergie e le intolleranze alimentari è stato preso in considerazione dall’Unione Europea; infatti nel Regolamento 1169/2011 (Informazioni ai Consumatori sugli alimenti) è stato previsto che nelle etichette sugli alimenti trasformati sia espressamente indicata la presenza di sostanze che danno allergie e/o intolleranze alimentari. Tale indicazione deve essere anche riportata nei menu dei ristoranti, trattorie, mense, ecc.

Il Regolamento UE 1169/2011 prevede che nelle etichette sia dichiarata l’eventuale presenza di glutine, crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte, frutta a guscio, sedano, senape, sesamo, anidride solforosa, lupini, molluschi.

L’elenco non è però esaustivo e riguarda i prodotti maggiormente conosciuti per la loro potenziale “nocività”. Ne esistono però molti altri responsabili di indurre allergie o intolleranze come, ad esempio, il Nichel o le fave che interessano molte persone. Esiste poi un limitato numero di persone sensibili a particolari alimenti come le pesche, il pepe, l’olio extravergine di oliva, ecc.

Di particolare importanza è il fatto che lo stesso Regolamento 1169 prevede di riportare l’elenco degli ingredienti presenti negli alimenti; pertanto chi dovesse essere avere dei problemi con qualche prodotto dopo la lettura delle etichette può evitarne il consumo.

Cosa devono fare le persone con allergie alimentari

L’attenta lettura dele etichette può evitare il consumo di alimenti potenzialmente pericolosi. Le aziende alimentari fanno molta attenzione a segnalare l’eventuale presenza di prodotti che danno allergie e/o intolleranze alimentari sia per tutelare la salute dei consumatori, sia e soprattutto per evitare sanzioni anche penali. Anche le aziende artigianali hanno l’obbligo di segnalare gli ingredienti che utilizzano per preparare gli alimenti mediante dei registri che debbono essere messi a disposizione dei cittadini.

La situazione è più complessa nella ristorazione collettiva. Nei menù deve essere indicata la presenza di allergeni, però non potrebbe bastare per le persone che sono “sensibili” anche a prodotti non presenti nella lista della UE. I “gestori” dovrebbero mettere a conoscenza dei clienti l’elenco dettagliato degli ingredienti. Non sempre è agevole: basti pensare alle macedonie di frutta o ai minestroni oppure ai condimenti utilizzati per la preparazione di piatti che alle volte hanno una ricetta “segreta”. In caso di incidenti dovuti alla mancata segnalazione di allergeni il gestore del locale di ristorazione ne risponde penalmente.

 

Interventi in caso di manifestazioni allergiche

Le persone “sensibili” dovrebbero portare come “scorta” dei farmaci che dovrà indicare il medico curante da utilizzare in situazioni di emergenza. E’ comunque consigliabile ricorrere tempestivamente alle cure mediche magari recandosi al più vicino Pronto soccorso.

Considerazioni finali sulle allergie alimentari

Sono molte le persone che soffrono di allergie e/o di intolleranze alimentari. Si tratta di malattie le cui cause non sono interamente conosciute e le possibilità di una prevenzione medica e/o farmacologica sono ancora modeste. La prevenzione più efficace che essere praticata è quella di evitare il consumo di alimenti che possono scatenare la malattia.

Queste persone dovrebbero quindi conoscere gli alimenti da evitare e controllare la loro presenza attraverso la lettura attenta delle etichette alimentari; quando si trovano a consumare pasti nella ristorazione collettiva esigere una informazione dettagliata degli ingredienti e decidere se consumarli o meno.

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