Integratori alimentari a base di vegetali

Agostino Macrì
2 Gennaio 2019
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Fino a non molti anni fa gli integratori alimentari erano costituiti prevalentemente da vitamine e sali minerali ed erano utilizzati per sopperire alla loro scarsa presenza negli alimenti o anche come “ricostituenti” in stati carenziali o nella profilassi di potenziali stati patologici (lo iodio per prevenire il gozzo, l’acido folico durante la gravidanza, la vitamina D per il rachitismo, ecc.). Pur essendo prodotti di libera vendita, si acquistavano quasi esclusivamente in farmacia seguendo molto spesso il consiglio del medico curante.

Lentamente, ma inesorabilmente, il numero degli integratori è salito in modo vertiginoso con un’importante presenza, se non un’invasione vera e propria, di quelli vegetali.

Cerchiamo di capire perché l’invasione degli integratori vegetali

Mentre nel passato gli integratori servivano soltanto per “assestare” qualche stato carenziale, adesso si punta a “potenziare” talune attività fisiologiche se non a curare alcune patologie metaboliche.

Sono, infatti, comparsi  numerosi integratori vegetali che vantano incredibili proprietà quali il potenziamento  della memoria, il miglioramento  delle prestazioni sessuali, la capacità di sostenere sforzi fisici, capaci di far dimagrire  a batter d’occhio, infondere rilassamento del sistema nervoso, correggere disturbi digestivi, apportare antiossidanti (sconosciuti ai più), ecc.

I produttori di questo genere d’integratori si sono lanciati nella ricerca di tradizioni popolari che attribuiscono a questo o quel vegetale le più prodigiose e impensabili proprietà.

Molti vegetali (“botanicals” o “herbal remedies”) sono stati valutati  dall’Agenzia Europea del farmaco (EMA) e/o dell’Autorità Alimentare Europea (EFSA) che ne hanno riconosciuto le proprietà farmacologiche e/o nutrizionali.  I confini tra queste proprietà spesso sono molto labili e questo favorisce la proliferazione d’integratori etichettati come panacee di molti mali.

Occorre ricordate che per registrare un farmaco è necessario seguire una procedura piuttosto complessa che prevede l’allestimento di una documentazione scientifica che dimostri l’efficacia e la sicurezza del prodotto e le modalità di produzione; la documentazione viene poi valutata dall’AIFA (Agenzia Italiana per il Farmaco) e soltanto a seguito di un suo parere positivo si ottiene la registrazione da parte del Ministero della Salute.

Per quanto riguarda gli integratori, la procedura è molto più semplice. Deve essere preparata una documentazione che può essere anche soltanto di tipo bibliografico, ovvero citare dei lavori scientifici che dimostrano l’efficacia di questo o quel prodotto. Sulla base di questa documentazione il Ministero della Salute procede alla registrazione del prodotto.

In buona sostanza per registrare un farmaco bisogna effettuare delle ricerche scientifiche costose che ne dimostrino la reale efficacia terapeutica. La stessa cosa non è richiesta per gli integratori.

Considerando poi che i farmaci sono venduti soltanto nelle farmacie o parafarmacie, mentre gli integratori si possono trovare in molti altri esercizi commerciali, sono evidenti i vantaggi economici che si possono ricavare da questi ultimi.

Non è però l’aspetto economico quello che preoccupa maggiormente, quanto e soprattutto quello salutistico. Taluni integratori alimentari sono costituiti da diversi principi attivi vegetali e, senza un’adeguata sperimentazione, sono loro attribuite diverse proprietà. Spesso si tratta di una somma delle proprietà dei singoli componenti e non si tiene conto di possibili sinergie o antagonismi.

La situazione è più complessa quando si ha a che fare con “erbe” esotiche utilizzate nella medicina tradizionale di altri Paesi. Non sempre si tiene conto che il contesto sociale originale è diverso dal nostro e che possono esserci degli effetti collaterali legati anche a possibili differenze fisiologiche tra le diverse popolazioni.

A tutto questo si deve aggiungere il florido e-commerce di questo genere di prodotti dove si possono nascondere altre insidie. In particolare si possono trovare prodotti neanche registrati presso il Ministero della Salute. Alle volte si tratta di prodotti miracolosi per dimagrire o afrodisiaci. Indagando a fondo si può scoprire che i “dimagranti” contengono potenti farmaci anoressizanti il cui uso è proibito per i possibili gravi effetti collaterali; nel caso degli afrodisiaci può esserci il sildenafil, meglio conosciuto come viagra che, come è noto, può essere acquistato soltanto con una ricetta medica.

Consigli su come scegliere gli integratori

Si consiglia di prestare la massima attenzione nell’acquisto degli integratori alimentari non fidandosi troppo delle ammalianti indicazioni riportate nelle confezioni. Evitare l’acquisto attraverso l’e-commerce di prodotti esotici che promettono incredibili vantaggi. Nella maggior parte dei casi non portano benefici e sono addirittura dannosi per la salute.

Prima di ogni acquisto è comunque sempre importante parlarne con il medico di fiducia che ci conosce e che potrà fornire delle corrette indicazioni.

Si segnala infine la App “integratori” dell’Unione Nazionale Consumatori che può essere una ottima guida per chi decide di ricorrere agli integratori alimentari.

Scarica l’app “Integratori”!

LA NOTA DI FRANCO CORNIERI

Gli Integratori Alimentari sono prodotti che ormai da qualche anno riscuotono  un grande successo di vendite   nelle farmacie,  parafarmacie,  supermercati, erboristerie, etc…. E anche nell’e-commerce dove oltre agli integratori autorizzati  si trovano prodotti che spesso sono spacciati per integratori ma sono invece senza controlli e senza autorizzazioni. Il Ministero della Salute  e l’Unione Europea,  considerato l’analogo prorompente sviluppo di questi prodotti in Europa,  già da qualche anno stanno cercando di mettere ordine nel settore. Dal 2012 in particolare, sono stati pubblicati Regolamenti, Decreti e Linee Guida che dettavano  regole  di comportamento per il controllo delle materie prime impiegate , delle modalità di produzione e  dei rischi possibili che ne potevano derivare da associazioni incongrue . Tuttavia, come prevede la Legge, il Ministero della Salute che controlla il settore, per le obbiettive difficoltà di seguire un settore in tumultuoso sviluppo,  valuta solo la conformità delle formulazioni e delle indicazioni che vengono riportate sulle etichette degli integratori notificati con procedura informatica. Peraltro  il giorno dopo la notifica l’integratore  può essere messo in commercio mentre l’Autorità ha 90 giorni di tempo per eventuali obiezioni. Questa infatti è la procedura  ufficiale.   Purtroppo c’è spesso il dubbio che alcune aziende del settore non valutino  preliminarmente  ed accuratamente la congruità dei formulati e l’assenza di rischi per integratori finalizzati ad esempio per aumentare le prestazioni fisiche, per trattare i disturbi della prostata, i disturbi del sonno, per dimagrire velocemente, per i disturbi della menopausa  etc  e mettendo insieme più ingredienti vegetali che, per per singola voce  (soprattutto per il settore vegetale o “ botanicals “) hanno caratteristiche riconosciute dal Ministero della Salute , creano  integratori  con tutte le singole indicazioni degli ingredienti utilizzati. Sul mercato oggi troviamo prodotti che contestualmente  sono finalizzati per più  indicazioni basate prevalentemente sulla tradizione o su studi bibliografici dei singoli componenti. Questi prodotti, presentati in formulazioni diverse: compresse,capsule , granulari in bustine, liquidi sono inseriti in astucci, scatole, flaconcini, etc. con confezioni e nomi invitanti e appaganti ed a volte anche prodotti in officine non autorizzate allo scopo ,  come deve essere per legge. Nonostante queste luci ed ombre  l’integratore riscuote comunque grande fiducia, oggi addirittura più dei farmaci OTC   soprattutto  grazie ai social, ma  anche per la facilità con la quali alcune aziende del settore li inseriscono senza approfonditi controlli sul mercato. Questo potrebbe alla lunga creare qualche problema di salute pubblica. Cosa si dovrebbe fare:
  • Tramite le Associazioni di Categoria controllare e sollecitare le Aziende di settore ad applicare e rispettare i Decreti Ministeriali  e le linee guida pubblicati dal Ministero della Salute negli ultimi dieci anni
  • Adottare provvedimenti severi nei confronti di coloro che non rispettano la legge e rendere pubblici questi atti
  • Con articoli di stampa e soprattutto con i social invitare i consumatori ad una maggiore cautela alla scelta ed all’acquisto di integratori, utilizzando il più possibile canali di vendita noti e diffidando di chi pubblicizza risultati facili e soprattutto risoluzioni di varie problematiche di facile portata.
 

CONCLUSIONI

L’ Integratore  è un prodotto prezioso che, se usato intelligentemente, può essere  di valido supporto e di sicura integrazione ad una dieta scorretta. E’ buona norma però chiedere il consiglio del proprio medico o del farmacista. Il suggerimento dell’amico o dell’amica è sempre da valutare con attenzione.

Infine non fidarsi mai dei prodotti miracolosi che trovate nei siti internet di dubbia identità!

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