Quel fastidioso reflusso dopo i pasti…

Agostino Macrì
9 Marzo 2016
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Il cibo che assumiamo dalla bocca passa nell’esofago e da questo attraverso la valvola cardias nello stomaco. Nello stomaco il bolo alimentare rimane per il periodo di tempo necessario per essere acidificato; successivamente attraverso la valvola piloro passa nell’intestino dove proseguono i processi digestivi che consentono l’assimilazione dei nutrienti presenti negli alimenti. Il reflusso si ha quando il contenuto dello stomaco (bolo gastrico)  risale nell’esofago a causa di una scarsa tenuta dello sfintere del valvola del cardias. Il bolo gastrico è molto acido e provoca l’irritazione dei tessuti esofagei che non riescono a tollerarlo causando un’esofagite. La mancata tenuta del cardias è quindi il problema principale; esso può dipendere da lesioni come ernie iatali e neoformazioni, da cause meccaniche (cinture molto strette, obesità, ecc.) che comprimono lo stomaco, oppure più semplicemente da errori nei comportamenti alimentari. Un’altra possibile causa è l’infezione da Helicobacter pylori, ma non tutti i gastroenterologi sono d’accordo. Alcuni farmaci  (beta antagonisti, anticolinergici) possono agire sui nervi gastrici ed alterare in modo transitorio la funzionalità del cardias. Il reflusso esofageo è una malattia (forse meglio chiamarlo disturbo) molto diffuso e colpisce prevalentemente le persone adulte e anziane. Di fondamentale importanza è la prevenzione che si può fare in modo efficace adottando stili di vita consoni e rispettosi della nostra salute. Ad esempio, ridurre il peso corporeo è di fondamentale importanza anche per prevenire altre malattie e quindi eliminare il grasso superfluo è forse la misura più importante. Le persone che soffrono del reflusso esofageo dovrebbero, inoltre, evitare pasti eccessivi, ridurre gli alimenti acidi (pomodori, agrumi, ecc.) e cibi piccanti, mangiare alimenti non molto grassi, ridurre le bevande gassate e il consumo di alcol, ridurre il fumo, fare un regolare movimento fisico evitando sforzi eccessivi. In poche parole condurre un sano stile di vita. Per curare il reflusso esistono le classiche sostanze antiacido (bicarbonato di sodio, sali di calcio, di magnesio, di alluminio) che agiscono direttamente neutralizzando l’acidità del bolo. Ci sono poi prodotti naturali (estratti di semi di pompelmo, di ananas, di coriandolo, di cardo ecc.) che hanno una blanda azione sedativa. Sono però disponibili dei farmaci molto efficaci chiamati “inibitori della pompa protonica” (Lansoprazolo, Omeprazolo, Prantoprazolo e altri) che agiscono direttamente sulle strutture gastriche inibendo la produzione di acido cloridrico. Si tratta di farmaci sicuramente molto efficaci, ma che possono avere effetti collaterali anche molto seri: per questo è sempre importante chiedere informazioni al medico e al farmacista.
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