OGM per l’alimentazione e la salute: problemi, opportunità e prospettive

Agostino Macrì
9 Febbraio 2015
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Gli scienziati che trentadue anni fa hanno prodotto le prime piante geneticamente modificate (GM) desideravano lenire le sofferenze causate dalla denutrizione e dalle perdite dei raccolti che affliggono soprattutto i poveri del mondo. Oggi le piante GM coprono circa un decimo dei terreni coltivati e hanno prodotto indubbi benefici per l’agricoltura; sono anche utilizzate in modo crescente per produrre importanti farmaci a costi sostenibili e in sicurezza. Le speranze di utilizzare le piante GM per rendere disponibili per tutti alimenti più nutrienti stanno però cominciando a rendersi concrete solo ora. Manipolare il metabolismo delle piante per incrementare la produzione di sostanze alimentari benefiche è un’impresa che richiede una conoscenza molto approfondita della biologia vegetale e dunque anni di ricerche. Tuttavia, il ritardo in queste applicazioni è anche il risultato di scelte economiche e politiche che hanno ostacolato soprattutto la ricerca pubblica, la quale non è orientata direttamente al profitto ed è dunque essenziale per raggiungere obiettivi umanitari. In particolare, gli scienziati italiani hanno dimostrato di poter essere protagonisti nello sforzo globale per sviluppare piante GM che contribuiscano allo sviluppo sostenibile dell’agricoltura e della produzione di farmaci, ma questi sforzi hanno bisogno del sostegno della società e dei legislatori (Dottor Sandro Vitale CNR).  
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