Bevande analcoliche – Seconda Parte

Agostino Macrì
8 Maggio 2012
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La situazione è diversa per le bevande analcoliche gassate denominate “zero” o “light” o altre diciture per indicare l’assenza di zucchero. In questi casi il sapore viene conferito dai dolcificanti artificiali che, pur lasciando pressoché inalterate alle bevande le loro caratteristiche organolettiche, evitano l’apporto calorico dello zucchero. Molte di queste bevande sono in realtà una soluzione acquosa gassata di sostanze chimiche che non hanno valore nutrizionale; si tratta di additivi alimentari sotto forma di dolcificanti, conservanti, coloranti o di aromatizzanti che nella maggioranza dei casi sono ottenuti in laboratorio e hanno poco o nulla di “naturale”. Alcune di queste bevande contengono una percentuale di succo di agrumi. Bisogna però considerare che questi succhi sono costituiti ben oltre il 95 % di acqua; nella bibita finale quindi la quantità “naturale” è veramente poca. La stessa considerazione vale ovviamente anche per le bevande gassate zuccherate. Leggendo attentamente le etichette, anche se faticosamente e con una ottima vista o aiutandosi con opportuni strumenti ottici che vanno dagli occhiali da vista alla lente di ingrandimento, si può capire cosa stiamo bevendo.

Il primo obiettivo dei produttori è quello di conferire il miglior gusto possibile alle bevande e per questo motivo i vari additivi vengono sapientemente miscelati tra loro e, non a caso, non se ne conosce la composizione. Infatti i sapori di prodotti anche molto simili tra loro, hanno sfumature diverse. I palati più raffinati riescono ad apprezzare queste sfumature anche se la parte del leone la fa la pubblicità che riesce ad imporre una bevanda piuttosto che un’altra. Come affermato in precedenza il sapore dolce è di fondamentale importanza per le bevande gassate in quanto condiziona i comportamenti dei consumatori che vengono stimolati a continuare a bere. Il sapore “dolce” è in grado anche di stimolare l’appetito e questa proprietà viene sfruttata anche in zootecnia. Ad esempio al mangime dei suini viene aggiunto l’aspartame che ha proprio la funzione di fare mangiare di più gli animali ed in pratica di accelerare i processi di crescita. Da questo punto di vista quindi bere delle bevande gassate contenenti zucchero o dolcificanti naturali  a tavola può stimolare in nostro appetito e quindi farci ingerire quantità di cibo superiori alle nostre necessità fisiologiche. Come accennato per migliorare le qualità organolettiche di tutte le bevande gassate viene fatto largo impiego anche di alcune sostanze chimiche  quali, ad esempio, gli aromatizzanti, i coloranti, i conservanti. Si tratta di sostanze il cui impiego è autorizzato da norme comunitarie e nazionali che indicano con precisione le modalità di uso. Oltre che per i dolcificanti, per alcune delle sostanze chimiche impiegate sono state definite delle dosi accettabili giornaliere e di conseguenza le norme di legge forniscono delle indicazioni sulle quantità che possono essere aggiunte proprio per evitare che si superino i livelli di assunzione possibili. Queste informazioni non sono però facilmente accessibili ai consumatori sia perché ci sono delle obiettive difficoltà a scriverle sulle etichette, sia perché spesso si tratta di formule segrete che le aziende non vogliono divulgare. L’UNC ha tentato di conoscere la concentrazione di caramello nelle bevande “nere” (cole e chinotti in particolare), ma ha ottenuto soltanto delle generiche assicurazioni sulla mancanza di pericoli per i consumatori. Il consumo di bevande analcoliche gassate è sicuramente piacevole, ma bisogna essere consapevoli che contemporaneamente si assumono anche delle sostanze chimiche con scarso o nullo potere nutrizionale. Esagerando nei consumi, o associando il consumo di alimenti che contengono gli stessi additivi, si può correre il rischio di superare la dose accettabile giornaliera con conseguenze potenzialmente pericolose per la salute. Il consiglio rimane quello di moderare  l’uso delle bevande analcoliche gassate e di evitarne l’uso durante i pasti. Roma, 09 Maggio 2012
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