Attenzione a non esagerare nel bere vino con la scusa di assumere resveratrolo

Agostino Macrì
29 Novembre 2017
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Parlando della “dieta mediterranea” molto spesso si enfatizza la capacità di milioni di italiani di preparare da soli molte conserve che consumano abitualmente e si raccomanda anche che  “sulla tavola “anti-aging” non devono mai mancare neppure ingredienti noti per le loro proprietà benefiche, come spinaci, noci, nocciole, pasta e riso integrali, legumi ma anche vino rosso in quanto contiene il resveratrolo in quanto è un potente antiossidante”.

Se si può essere d’accordo sui vari alimenti menzionati, quanto asserito sul resveratrolo contenuto nel vino rosso  è piuttosto opinabile anche perché può  contribuire non poco ad accrescere la convinzione che bere vino è un’ottima cosa; il resveratrolo è infatti presente il piccole quantità nel vino e per ottenere i benefici sperati bisognerebbe berne molto (circa quattro litri al giorno). In pratica  i danni che provocherebbe l’alcol sarebbero notevolmente superiori ai benefici che si possono ottenere

La questione è stata oggetto di studi ed è molto dibattuta; molti parlano del “paradosso francese” ovvero che popolazioni della Francia meridionale, pur mangiando in modo analogo ad alcune popolazioni americane, bevono più vino e godono di migliori condizioni di salute

E’ importante però ricordare uno studio di qualche anno fa condotto  della Johns Hopkins University

L’indagine è stata condotta su 783 persone (uomini e donne) di 65 anni che vivevano nella zona del Chianti dove il consumo di vino rosso è diffuso. Alle persone è stato chiesto  di compilare un questionario sulle abitudini alimentari, dagli stessi soggetti sono state raccolte le urine  per misurare i livelli di resveratrolo.

Nel giro di nove anni  circa un terzo delle persone sono decedute. Al 5% dei partecipanti è stato diagnosticato un cancro e il 27% ha sviluppato una malattia cardiaca nel corso dello studio.

Il dato più interessante riguarda il fatto che chi presentava concentrazioni più elevate di resveratrolo aveva nel tempo le stesse  probabilità di morire, per qualsiasi causa, rispetto a chi non aveva traccia della sostanza nell’urina.

E’ anche risultato che non esiste una correlazione tra  la concentrazione di resveratrolo  con fenomeni infiammatori, malattie cardiovascolari o lo sviluppo tumori. In pratica quindi, secondo questo studio, il consumo di resveratrolo attraverso il vino rosso non fornisce i benefici da molti evocati.

Anche se magnificare i benefici del resveratrolo contenuto nel vino rosso è un po’ azzardato, bisogna considerare che il vino contribuisce alla convivialità che è un importante elemento della dieta mediterranea.

D’altra parte il resveratrolo è presente in molti frutti inclusa l’uva e forse mangiarne un bel grappolo potrebbe garantire un buon apporto di sostanze benefiche, incluso il resveratrolo, evitando una euforia di troppo.

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