Spese sanitarie

Agostino Macrì
24 Marzo 2015
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Il Servizio Sanitario Nazionale eroga molte prestazioni e servizi a titolo gratuito oppure parzialmente gratuito mediante il pagamento di ticket. Con il pagamento di un ticket è possibile acquistare molti farmaci di fondamentale importanza per prevenire o curare diverse malattie. Per i farmaci i prezzi sono imposti ed è facile conoscerne l’entità ed anche il farmacista sa bene quanto riceverà dal Servizio Sanitario Nazionale. Più complicata è la situazione per quanto riguarda i vari prodotti in vendita nei negozi di articoli sanitari come protesi, articoli per la medicazione, stampelle, scarpe ortopediche, ecc. In questi casi le ASL rilasciano una richiesta di acquisto con la quale il cittadino si reca al negozio e riceve gratuitamente quello di cui necessita. Qualcosa di analogo avviene per i celiaci che hanno bisogno di alimenti particolari; anche in questi casi il SSN provvede a rilasciare un documento che consente di ritirare i prodotti a titolo gratuito. Leggermente più complicata è la situazione per gli esami clinici. Il medico curante  fa una richiesta di analisi ed il paziente può recarsi presso la sua ASL o, più frequentemente, presso un laboratorio di analisi convenzionati. In entrambi i casi deve pagare un ticket per ottenere la prestazione. Generalmente i tempi per ricevere i risultati sono più lunghi nelle strutture pubbliche e quindi i cittadini preferiscono quelle private. Il SSN provvede in un secondo tempo a rimborsare i privati che erogano dei servizi. I rimborsi da parte del SSN non sono immediati e può passare parecchio tempo; alcuni lamentano ritardi di molti mesi se non di anni. Alle volte, come nel caso di alcune analisi cliniche, il costo del ticket è molto simile a quello che viene praticato privatamente. Allora i laboratori offrono ai loro clienti il servizio ad un costo inferiore al ticket ed evitano di aspettare i rimborsi. La situazione è diversa quando il SSN rimborsa l’intero importo del bene acquistato come nel caso degli alimenti per celiaci ed i prodotti medicali. In questo caso il cittadino preferisce acquisire il prodotto ed ovviamente non è interessato a quanto poi il SSN dovrà rimborsare. In alcuni casi, il rivenditore si cautela elevando i prezzi sapendo i lunghi tempi dei rimborsi. Può capitare che un prodotto acquistato a spese del SSN costi il doppio o più di quello che pagherebbe il privato cittadino. In pratica quindi il SSN finisce con il pagare beni e servizi a costi molto elevati soltanto perché i rimborsi avvengono con molto ritardo. Probabilmente la situazione non è la stessa in tutte le Regioni. Per quanto riguarda gli alimenti per celiaci, la situazione sembra essere più complessa. Le rilevazioni periodiche svolte dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC) segnalano che nei supermercati i prodotti costano in media il 26% in meno rispetto alle farmacie anche laddove i celiaci possono acquistare tramite buoni erogati dal SSN (dal 2001 è possibile attivare l’erogazione anche in GDO). L’alto costo del canale farmaceutico non sembra quindi imputabile direttamente ai ritardi nei pagamenti del SSN, ma piuttosto alla specificità del canale distributivo delle farmacie (che garantisce comunque maggior assortimento e maggior capillare presenza sul territorio rispetto alla GDO). Su questo fronte, sarebbe necessario, come richiesto dall’AIC, favorire la complementarietà dell’erogazione nei canali distributivi, pratica che garantisce, nelle regioni dove questo già avviene, un aumento del potere di spesa dei celiaci a parità di costi pubblici. L’AIC segnala come le difficoltà di ampliamento dell’erogabilità alla GDO potrebbero essere facilmente superate con la dematerializzazione dei buoni cartacei, utilizzando la tessera sanitaria o strumenti analoghi per l’acquisto presso gli esercizi convenzionati. Informazioni precise sulla consistenza del fenomeno e su quanto viene a costare l’inefficienza dei Servizi Amministrativi del SSN sono probabilmente a conoscenza del Ministero della Salute. Sicuramente mettendo ordine sui costi delle prestazioni dei privati che offrono servizi al SSN si potrebbero risparmiare parecchi soldi che potrebbero essere utilizzati in modo decisamente più proficuo. Autore: Agostino Macrì e Susanna Neuhold (Responsabile Nazionale Area FoodAOECS DelegateGruppo AIC) 
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