Una nuova malattia da prioni: il “dromedario pazzo”

Agostino Macrì
17 Aprile 2018
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La notizia è che un gruppo di ricercatori italiani e algerini ha scoperto una nuova malattia da prioni nei dromedari. Le malattie da prioni sono malattie neurodegenerative che possono colpire sia l’uomo, sia gli animali per le quali non esistono possibilità di prevenzione e/o di cura e portano inevitabilmente alla morte i soggetti colpiti.

La malattia di Creutzfeldt-Jakob dell’uomo e la scrapie delle pecore e delle capre sono le patologie conosciute da più tempo. A queste si è aggiunta negli anni ’80 l’encefalopatia spongiforme bovina, la cosiddetta “mucca pazza che, nel 2001 – in seguito alla dimostrazione della sua trasmissibilità all’uomo – ha causato una delle crisi alimentari più gravi che siano mai state registrate a livello globale.

La nuova malattia da prioni è stata scoperta nei dromedari nella regione di Ouargla, in Algeria. Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale condotta da un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità e delle Università di Tlemcen e di Ouargla. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Emerging Infectious Disease.

I sintomi neurologici osservati nei dromedari, simili a quelli osservati per altre malattie da prioni animali, hanno fatto sospettare che potesse trattarsi di una malattia da prioni. Le indagini di laboratorio, condotte presso l’Istituto Superiore di Sanità, hanno confermato il sospetto. La nuova malattia è stata denominata Camel Prion Disease.

Per maggiore chiarezza si riporta integralmente  la dichiarazione  di Gabriele Vaccari, responsabile dell’Unità Operativa Zoonosi Emergenti dell’ISS

“La scoperta di una nuova malattia da prioni in una specie animale di interesse economico e alimentare in ampie aree del pianeta –– pone importanti interrogativi di sanità pubblica e sicurezza alimentare. L’allevamento dei dromedari infatti è diffuso in tutto il nord e centro Africa, oltre che in Medioriente, Asia e Australia, e rappresenta una componente importante nell’economia di molte popolazioni. In molte aree i dromedari vengono utilizzati per la produzione di latte e carne per il consumo umano”.

I risultati delle indagini sinora condotte lasciano ipotizzare che la malattia dei dromedari (che possiamo arbitrariamente denominare  del“Dromedario pazzo”)  sia diversa dalla encefalopatia spongiforme bovina. Quest’ultima è l’unica malattia da prioni degli animali dimostratasi fino ad oggi trasmissibile all’uomo, con oltre 200 decessi in varie parti del Mondo. Nel caso della malattia dei dromedari il rischio per l’uomo è al momento ignoto e sono necessarie ulteriori indagini per avere chiarezza sul suo eventuale potenziale zoonotico.

Bisogna infine sottolineare la grande importanza delle ricerche scientifiche in questo settore che possono aiutarci a capire altre gravi malattie degenerative ( come l’Alzheimer e la malattia di Parkinson) e forse, nel futuro, a trovare come prevenirle e curarle.

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