Legionellosi: non ci si ammala bevendo l’acqua

Agostino Macrì
13 Settembre 2018
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La legionellosi è una malattia polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Il batterio può essere presente in tutti gli ambienti acquatici naturali (acque sorgive,  fiumi, laghi, stagni, ecc) e da qui, attraverso gli acquedotti raggiungere anche gli impianti idrici (serbatoi, tubature, fontane, piscine, ecc.) che  forniscono l’acqua per tutte le nostre esigenze. Il pericolo di infezione si ha quando l’acqua “contaminata” viene trasformata in “aerosol” e le goccioline che lo costituiscono sono inalate. La formazione di “aerosol” può avvenire per gorgogliamento, quando l’acqua viene spruzzata, negli impianti di condizionamento, ecc.

La pericolosità è inversamente proporzionale alle dimensioni delle goccioline, più sono piccole e maggiore è il pericolo.

Non ci sono invece pericoli bevendo l’acqua eventualmente contaminata: non sono stati segnalati casi di trasmissione della malattia interumana.

La legionellosi può essere pericolosa soprattutto per le persone anziane e/o con difese immunitarie ridotte. Trattandosi di una malattia infettiva  batterica un trattamento antibiotico idoneo consente di debellarla. E’ però di fondamentale importanza ricorrere all’assistenza medica in modo che possa essere fatta una diagnosi precisa così da indicare la specifica terapia.

Se si ha il sospetto di avere contratto la malattia bisogna assolutamente evitare una cura “fai da te” utilizzando eventualmente degli antibiotici.

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