Terremoto e formaggio

Agostino Macrì
8 Giugno 2012
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Il terremoto che ha colpito l’Emilia ed una parte della Lombardia, ha interessato la zona dove vengono prodotti il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano che sono tra i formaggi più rappresentativi della tradizione alimentare italiana.La produzione può avvenire soltanto in determinati territori, utilizzando il latte proveniente da mucche alimentate prevalentemente con foraggi della zona ed una modesta quantità di mangimi dalla composizione ben definiti.La mungitura, la raccolta, il trasporto del latte e tutte le fasi della sua lavorazione fino alla vendita del formaggio, debbono avvenire nel rispetto di rigorosi disciplinari di produzione frutto dell’esperienza maturata nei secoli. I rispettivi consorzi coadiuvati degli enti di certificazione esercitano una vigilanza molto attenta su tutta la “filiera” di produzione e soltanto le forme che hanno superato i controlli possono essere “marchiate” con il logo del Parmigiano Reggiano o del Grana Padano. La tracciabilità di tutto il processo da le più ampie garanzie che tutto venga fatto correttamente. L’evento sismico ha inciso pesantemente condizionando una o più fasi della filiera produttiva. Infatti anche se la notizia che ha colpito maggiormente  è stata quella del crollo dei magazzini in cui erano conservati formaggi, in realtà danni molto importanti si sono avuti nelle stalle che sono state danneggiate rendendo difficoltose le condizioni di allevamento e di mungitura. Danni altrettanto importanti si sono verificati in alcuni caseifici che hanno dovuto interrompere la propria attività in quanto non sono stati in grado di garantire il rispetto delle norme previste dai disciplinari.

Questa situazione ha costretto a trovare delle soluzioni ed i Consorzi, derogando dal disciplinare ma assicurando comunque la qualità e la sicurezza dei formaggi, hanno consentito di conferire il latte ad altri caseifici loro associati in grado di proseguire la loro attività.

Questo accorgimento si è reso necessario perché la “macchina” produttiva non può essere arrestata. Le mucche, anche se probabilmente hanno avuto qualche calo di produzione dovuto allo stress “sismico” ed a qualche problema di disponibilità temporanea di foraggi ed acqua, hanno continuato a fornire un latte di qualità che avrebbe perso di valore se fosse stato destinato ad altri usi alimentari.

La continuità delle produzioni è di fondamentale importanza per l’economia locale, ma è anche una garanzia per i consumatori che potranno disporre anche per il futuro di alimenti di particolare valore nutrizionale e di grande sicurezza. In questo momento il miglior contributo al sostegno ed alla ripresa di questo delicato e strategico settore produttivo alimentare italiano è quello di continuare ad acquistare Grana Padano e Parmigiano Reggiano nelle forme usuali di commercializzazione. I Consorzi vigileranno e gestiranno rigorosamente le partite danneggiate in modo da evitare ogni speculazione e da continuare a garantire i massimi livelli di sicurezza e qualità per questi prodotti. Per i consumatori abituali di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano è una buona occasione per fare qualche cosa di realmente utile per il prodotto che già apprezzano; per i pochi che non li conoscono esiste l’opportunità di avvicinarsi a degli alimenti che nel rapporto qualità prezzo hanno pochi concorrenti sia a livello nazionale che internazionale.

  Roma, 07 Giugno 2012
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