Tutta colpa di una stretta di mano, sarà vero?

Agostino Macrì
12 Luglio 2016
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Entrando nella sede del Ministero della Salute, a Lungotevere Ripa, si trovano due cartelli gemelli che contengono raccomandazioni sull’importanza di curare l’igiene delle mani mediante lavaggi accurati e costanti. Nelle righe introduttive viene spiegato che la superficie delle mani è popolata da microrganismi  e tra questi il 20 %  “non sono patogeni”. Facendo un rapido e semplice conto si deve arguire che l’80% dei microrganismi sono patogeni, ovvero in grado di provocare malattie infettive. Considerando che sulle mani sono presenti miliardi di microrganismi si deve supporre che esse siano delle autentiche bombe biologiche e che la nostra salute sia gravemente minacciata. Dovremmo fare quindi attenzione a salutarci con una stretta di mani. Forse è meglio un abbraccio oppure ritornare al gesto tanto in auge nel “ventennio” quando era sufficiente stendere il braccio. Bisogna inoltre fare attenzione ad attaccarsi agli appositi sostegni nei mezzi pubblici utilizzati precedentemente da sconosciuti potenziali “untori” Quanto affermato nel cartello dovrebbe discendere da quanto riportato nel sito del Ministero della Salute sin dall’ottobre del 2013 dove appunto si fa riferimento alla percentuale di batteri non patogeni sulle mani. Quanto asserito è probabilmente frutto di un errore di trascrizione da parte di chi ha manualmente scritto il testo. Quello che appare strano è che sicuramente  nessuno abbia segnalato al Ministero la “svista” anche se il cartello è molto evidente e posto in un luogo frequentato dai più autorevoli esponenti sia del mondo accademico sia del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre il sito del Ministero della Salute è visibile a tutti noi inclusi ovviamente i tanti giornalisti e opinionisti che quotidianamente imperversano con anatemi di ogni tipo. L’episodio che fortunatamente non ha ricadute pratiche, denota la scarsa o nulla attenzione prestata alle informazioni fornite dalle autorità Pubbliche e dal Ministero della Salute in particolare. Mentre siamo attenti a cogliere ogni minimo allarmismo mediatico trascuriamo di informarci (e di essere informati) su aspetti che dovrebbero fare parte della nostra educazione sanitaria di base. Probabilmente se l’informazione sulla presunta “patogenicità” delle mani l’avesse fornita un grande cuoco avrebbe avuto una ricaduta mediatica notevole e magari qualcuno avrebbe lanciato una petizione per mettere delle telecamere all’uscita dei bagni pubblici al fine di controllare l’avvenuto accurato lavaggio delle nostre mani. Lasciando da parte la facile ironia si raccomanda comunque di curare l’igiene delle proprie mani lavandosele con una certa periodicità prima di prendere del cibo, dopo aver frequentato i servizi igienici e, soprattutto quando si tocca qualcosa di sporco o presumibilmente contaminato. Il lavaggio delle mani non deve però divenire una fissazione, ma soltanto una sana abitudine che, tra l’altro, nei periodi estivi diviene un gradevole refrigerio.
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