Pizza ambulante

Agostino Macrì
11 Novembre 2015
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A Palermo una persona intraprendente ha costruito una struttura mobile per fare la pizza. Dalle immagini che si possono trovare in rete web si vede chiaramente che si tratta di un forno a legna, con un ripiano anteriore sul quali viene “stesa” e condita la pizza prima di infornarla. Sembra cha la pizzeria ambulante funziona e che gli affari vadano bene. Chi l’acquista se la vede nascere davanti agli occhi e  dovrebbe essere molto facile scegliere gli ingredienti in modo da avere un prodotto di proprio gusto. Senza voler entrare nel merito degli aspetti organolettici che dovrebbero essere ottimi, e considerando che potranno sorgere degli “emuli” è utile fare qualche considerazione sugli aspetti di sicurezza alimentare. La preparazione del cibo, sia a livello artigianale, sia a livello industriale è soggetta a norme molto rigorosa che indicano una serie di obblighi da rispettare e, primo fra tutti, una autorizzazione da parte delle competenti Autorità Sanitarie; queste debbono accertare il pieno rispetto delle condizioni igieniche della struttura quali ad esempio, la completa separazione tra gli ingredienti con cui si prepara la pizza, la disponibilità di acqua per mantenere puliti i piani, una pedana che consente di mantenere isolata la struttura dalla strada, il superamento di un corso di preparazione ed aggiornamento del “gestore” della pizzeria, ecc., ecc. Lo scopo di queste regole, definite a livello comunitario, hanno lo scopo di ridurre e, possibilmente eliminare i pericoli per i cittadini. Non si può ignorare che l’ambiente di una pizzeria ambulante non è lo stesso  di una pizzeria strutturata in un esercizio dove la pasta viene fatta lievitare a lungo in locali idonei, esiste una netta distinzione tra i vari ingredienti, il personale addetto alla cottura quasi sempre non ha l’incombenza di dover riscuotere i pagamenti, ecc. Una idea cosi brillante merita di essere incoraggiata, ma non bisogna trascurare i potenziali pericoli che una cottura ambulante può provocare. Va detto che gli stessi problemi debbono affrontarli i vari camion “attrezzati” per la preparazione di panini con salsicce, hot dog o più semplicemente dei salumi. Le regole sono analoghe anche per le sagre, le fiere, le cene collettive solidali, ecc. Pur nella comprensione degli aspetti folcloristici e forse anche dell’ottima qualità dei cibi preparati in strada, non si può prescindere da rispetto delle più elementari norme igieniche, considerando che la quasi totalità delle malattie alimentari è rappresentata dalle tossinfezioni che dipendono proprio dalle scarse condizioni igieniche.
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