Ovetto con sorpresa… sgradita!

Agostino Macrì
3 Febbraio 2016
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In un ovetto di cioccolato come sorpresina è stata trovata una compressa di un farmaco potenzialmente pericoloso soprattutto se  ingerito da un bambino.  Sono in corso delle indagini per capire come sia stato possibile un episodio del genere; esiste la ragionevole certezza che si sia trattato di un atto criminale. Anche se raramente, negli alimenti può capitare di trovare dei corpi estranei. Si tratta generalmente di materiali solidi (metallo, vetro, plastica , ecc.) derivanti quasi sempre da guasti dei macchinari o a seguito di errori umani lungo la filiera di produzione e di distribuzione degli alimenti stessi. Quando, come nel caso dell’ovetto di cioccolato, si ritrova qualcosa completamente estraneo si tratta quasi sicuramente di un atto intenzionale a scopo criminale. Di episodi del genere nel passato se ne sono avuti parecchi e il più delle volte si è trattato di minacce anonime che segnalavano pericoli per lo più inesistenti. Altre volte invece si sono verificate situazioni di reale contaminazione degli alimenti. Tra le tante “minacce” ricordiamo quella della presenza di cianuro nel thè proveniente  dallo  Sri Lanka ad opera di un gruppo di guerriglieri Tamil. Una trentina di anni fa un gruppo terroristico bulgaro annunciò di avere avvelenato il “catering” trasportato per aereo e destinato a un ricevimento presso l’Ambasciata bulgara a Roma. Quando la Francia fece esplodere a scopo sperimentale un ordigno nucleare presso l’isola di Mururoa nella Polinesia, gruppi terroristici minacciarono di avvelenare gli alimenti francesi inclusi quelli esportati in Italia. Ci fu anche il caso della segnalazione della contaminazione con fitofarmaci di una nota marca di panettoni in imminenza delle feste natalizie. In questi e in altri casi le autorità di controllo intervennero con prontezza e molti laboratori furono messi a dura prova per fare le analisi. Non conoscendo la natura dei possibili “veleni” è stato anche necessario attivare procedure di intervento innovative. Curioso fu l’episodio riguardante i presunti avvelenamenti dei prodotti francesi. Si fecero dei prelievi a tappeto e, oltre ai formaggi e altri prodotti facilmente “aggredibili” da eventuali avvelenatori, vennero sequestrate anche bottiglie di champagne di annata delle quali era alquanto improbabile un “inquinamento”. Con ogni probabilità in quel caso le analisi furono di tipo “biologico” e le cavie furono proprio gli analisti che dovettero aspettare qualche giorno per dare il giudizio sulla innocuità di quello che avevano bevuto. Si sono però verificati degli episodi isolati. Uno di questi si verificò quando nello scaffale di un supermercato si trovò un pompelmo “blu” in quanto qualcuno aveva iniettato del blu di metilene. Più grave fu la contaminazione di bottiglie di acqua con disinfettanti, oppure l’inserimento di confezioni di alimenti contraffatti o scaduti negli scaffali dei supermercati. Nella maggior parte dei casi si tratta di azioni criminali di squilibrati, ma non si può escludere l’intenzione di screditare questa o quella azienda creando un clima di allarmismo. Le finalità possono essere diverse e vanno dalla concorrenza sleale al ricatto. In ogni caso i danni economici possono essere ingenti perché, per evitare qualsiasi pericolo per i cittadini, è necessario  sequestrare e distruggere gli alimenti potenzialmente pericolosi. Anche se si tratta di casi isolati, è tuttavia necessario che i cittadini facciano molta attenzione nell’acquisto dei prodotti e nella tempestiva segnalazione alle Autorità di controllo  (vedi “Non tutte le ciambelle escono col buco: alimenti imperfetti” su questo blog). Gli accorgimenti da seguire nell’acquisto sono quelli di assicurarsi della integrità delle confezioni e della data di scadenza. Per i prodotti freschi (frutta, verdura, carni, ecc.) bisogna fare attenzione anche al colore e all’odore evitando di acquistare quelli “sospetti” e segnalandoli ai gestori della rivendita. Può capitare di accorgersi delle irregolarità all’apertura delle confezioni a casa; in questi casi è importante avere lo scontrino di acquisto che è il documento per risolvere eventuali contenzioni. Insomma l’acquisto degli alimenti nei canali di vendita “legali” (negozi, mercati rionali, supermercati, ecc.) dà ottime garanzie di sicurezza, ma è sempre necessario un minimo di attenzione per evitare anche quelle poche insidie che ogni tanto si possono presentare.
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