I calcoli renali: cosa sono e come prevenirli

Agostino Macrì
27 Maggio 2015
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I calcoli renali dipendono dalla presenza nei reni di particelle solide di piccole dimensioni (renella) oppure da masse più grandi (addirittura come una pallina da golf) che ostacolano la fuoriuscita delle urine. Si tratta di malattie invalidanti perché possono provocare senso di bruciore durante la minzione, presenza di sangue nelle urine e/o forti dolori quando l’organismo ne tenta l’espulsione. Nel corso del 22° Congresso  Nazionale dell’Associazione Urologi Italiani (AURO) si è discuso di questa malattia che ogni anno colpisce circa centomila cittadini. Anche se si stanno studiando tecniche terapeutiche chirurgiche poco invasive e sempre più efficaci, è stato posto l’accento sulla importanza di una adeguata prevenzione basata su corretti stili di vita accompagnati da una sana alimentazione. Le cause della formazione di calcoli renali non sono state individuate con precisione, si ritiene che dipendono sia da fattori  individuali, sia, e forse soprattutto, dal tipo di alimenti che si consumano. In ogni caso gli uomini sono più colpiti dalle donne e l’età tra i trenta ed i quaranta anni è quella in cui si ha la maggiore frequenza. La scarsa idratazione dell’organismo è sicuramente un fattore determinante nel provocare la formazione di calcoli. La mancanza di acqua non consente la produzione di quantità adeguata di urine attraverso le quali sono smaltite le “scorie” che possono invece accumularsi nei reni. La maggioranza dei calcoli sono formati da ossalati di calcio o da urati di calcio. Possono formarsi anche calcoli da fosfato di calcio e da strumite (conseguenze ad infezioni batteriche). La presenza di calcoli “ossalici” è tipica di diete con abbondanza di vegetali, mentre la presenza di calcoli “urici” viene correlata ad  una dieta prevalentemente carnea. Una buona prevenzione è quindi quella di ricorrere ad una alimentazione equilibrata con la presenza contemporanea di alimenti di origine animale e vegetale evitando degli eccessi. Un consumo elevato di sale può favorire la produzione di calcoli “ossalici” per cui il suo consumo dovrebbe essere non superiore ai 6 – 8 grammi al giorno. Un buon metodo di prevenzione sembra essere il consumo di succo di limone. Un ruolo negativo sembra essere esercitato da una alimentazione ricca di grassi e dal consumo di bevande alcoliche. Un corretto stile di vita basato sul movimento fisico ed il consumo di acqua  (i classici 1,5 – 2 litri al giorno) possono esercitare una efficace azione preventiva. Considerando che i calcoli renali sono di diverso tipo, per la prevenzione e l’eventuale cura bisogna adottare misure diverse. Soltanto i medici, avvalendosi delle necessarie analisi cliniche, possono intervenire adeguatamente. Per chi dovesse avere dei calcoli o avesse il sospetto di essere ammalato, è quindi opportuno recarsi dal proprio medico che è l’unico a poter fornire indicazioni precise sul tipo di dieta  da seguire e gli eventuali trattamenti preventivi e/o terapeutici. (Agostino Macrì)
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