Cosa bere in estate?

Agostino Macrì
20 Luglio 2016
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Il nostro corpo si difende dal caldo con la sudorazione, perdendo liquidi ma anche sali minerali; scatta quindi lo stimolo della sete che invita a bere per reidratarsi. La reidratazione avviene assumendo l’acqua di cui disponiamo sia nella sua forma semplice, sia sotto forma di altre bevande. L’acqua di rubinetto delle nostre case è sicuramente il miglior dissetante, ma possiamo utilizzare anche l’acqua minerale, liscia o gassata. Ci sono poi una serie di bevande sotto forma di infusi (caffè, tè, karcadè, ecc.) che possiamo preparare in casa o che troviamo già pronti. Queste bevande contengono dei principi attivi come la caffeina, che hanno una funzione stimolante. Se ci sono degli zuccheri aggiunti si assumono circa 4 kilocalorie per ogni grammo. Ottime bevande sono anche i succhi di frutta che per legge devono essere costituiti da frutta al 100%, senza aggiunta di acqua. Può essere succo naturale oppure “ricostituito” a partire da un prodotto essiccato o concentrato a cui viene aggiunta l’acqua precedentemente sottratta. I succhi di frutta contengono zuccheri, vitamine, sali minerali ed anche una piccola quantità di fibra grezza, utile per i processi digestivi. La fibra grezza la troviamo in buone quantità anche nei frullati del frutto intero. Una variante sono i centrifugati e gli estratti (di frutta o verdura) che possono essere ottenuti da strumenti che eliminano completamente la fibra, “impoverendo” il valore nutrizionale della bevanda.  Altri tipi di bibite e bevande:  bevande a base di succo: secondo la legge, il contenuto minimo di succo di frutta è del 12%. Il resto è acqua, zucchero e, spesso, additivi impiegati per stabilizzare il colore e contenere la carica microbica. Tra questi, vi può essere l’acido ascorbico, che è la vitamina C, permessa anche nelle altre bevande. Possono avere una denominazione che richiama il frutto, come aranciata o limonata. Esistono anche bevande a cui non viene aggiunto lo zucchero. In questi casi è presente solo quello “naturale” (generalmente fruttosio) ed anche degli edulcoranti. In ogni caso nelle etichette è riportata la composizione delle singole bevande. bibite di fantasia: con una percentuale di succo di frutta inferiore al 12%, non possono riportare la relativa denominazione (aranciata, ecc.) ma solo una di fantasia; possono però riportare in etichetta la raffigurazione del frutto e nell’elenco degli ingredienti la percentuale di succo, oltre alla sottodenominazione “al gusto di…”; bibite di fantasia senza succo di frutta: preparate soltanto con acqua, aromi che riproducono il gusto di un frutto, zucchero ed eventuali ingredienti di fantasia, devono riportare una denominazione di fantasia ed è vietata la raffigurazione del frutto in etichetta. Possono riportare la sottodenominazione “al gusto di…”; bevande a base di estratti di frutta: che sono una via di mezzo fra le bevande di fantasia e quelle a base di succo. Tipico è il chinotto, che deve essere preparato con estratto del frutto di chinotto (simile a un piccolo mandarino). Il resto è acqua, zucchero e anidride carbonica. In questa famiglia rientra anche la cedrata;  gassosa: è una bevanda costituita essenzialmente da acqua, anidride carbonica e zucchero. Non ha l’obbligo di una percentuale minima di frutta, ma possono esservi aggiunti essenza di limone e acido citrico e altre sostanze alimentari. Bisogna poi fare attenzione alle bevande alcoliche (vino e birra in particolare) e a quelle energetiche la cui funzione dissetante è marginale ed il cui consumo in eccesso potrebbe essere pericoloso.
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