Brucellosi: cos’è e come difendersi

Agostino Macrì
24 Settembre 2014
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La brucellosi è una zoonosi, cioè una malattia che può essere trasmessa all’uomo dagli animali infetti. Per identificare questa malattia vengono impiegati diversi sinonimi che derivano o dalle aree geografiche più colpite (come febbre mediterranea, febbre maltese, febbre di Cipro, febbre di Gibilterra) o dalla discontinuità della patologia (come febbre ondulante e febbre intermittente).  Cause e trasmissione È causata dall’azione di batteri gram negativi che appartengono al genere Brucella e del quale esistono sette specie, di cui quattro possono risultare patogene anche per l’uomo. Le principali vittime della brucellosi sono diversi tipi di animali come ad esempio bovini, ovini, suini, cani, capre, cervi, ecc. Al contempo però questo tipo di malattia può essere trasmessa all’uomo mediante contatto diretto con animali infetti (attraverso le loro deiezioni, secrezioni e prodotti dell’aborto) oppure in seguito all’ingestione di prodotti di origine animale contaminati. Nel primo caso, coloro che per esigenze professionali sono generalmente a contatto con il bestiame (come ad esempio i veterinari, gli allevatori, gli agricoltori, i cacciatori oltre chi manipola la carne animale come i macellai) sono considerati la categoria più a rischio di brucellosi ed il contagio può avvenire o per inalazione o attraverso ferite, anche piccole, della pelle di tali soggetti. Nonostante ciò, la via di trasmissione più comune è quella alimentare attraverso il consumo sia di carne cruda o poco cotta soprattutto di bovini, ovini e suini, sia di prodotti contaminati (come ad esempio latte fresco e suoi derivati: panna, latticini, formaggi freschi, ecc.), perché non essendo stati sottoposti a processi di pastorizzazione, non è garantita l’eliminazione di microrganismi patogeni eventualmente presenti nell’alimento. Sintomi Solitamente, in caso di avvenuto contagio da brucellosi, l’esordio della malattia è improvviso e avviene dopo qualche settimana dall’infezione. La sintomatologia è aspecifica e spesso viene confusa dai medici per banali disturbi come ad esempio un’influenza. Infatti tra i segni e i sintomi più frequenti vi sono febbre, sudorazione (spesso maleodorante), debolezza, perdita dell’appetito, dolori muscolari, mal di schiena e mal di testa. In particolare, la febbre, segno più comune della brucellosi, inizialmente ha un andamento irregolare con sbalzi della temperatura corporea durante il giorno, mentre invece nel caso in cui la malattia non viene curata, la stessa è caratterizzata da un andamento “ondulante”, cioè la temperatura corporea sale e scende continuamente nel corso della settimana. Terapia In genere, nell’uomo la brucellosi ha un decorso benigno e viene trattata associando più farmaci antibiotici per un periodo prolungato, al fine di scongiurare le possibili recidive, ricordando sempre che essi devono essere prescritti dal medico curante. Consigli Per prevenire l’insorgenza di questa malattia, è utile che i consumatori seguano dei piccoli accorgimenti. In generale è bene evitare il consumo di prodotti alimentari non pastorizzati o poco cotti, mentre riguardo alle categorie professionali che sono più esposte al rischio di infezione, si consiglia di adottare le necessarie misure igieniche preventive (guanti, mascherine, occhiali protettivi, ecc.) al fine di limitare più possibile il potenziale contagio da parte degli animali infetti. (Martina Bernardi)
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