Contrordine: i contaminanti presenti anche nell’olio di palma non fanno male

Agostino Macrì
15 Gennaio 2018
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15 gennaio 2018

Lo scorso anno l’EFSA ha pubblicato un parere sui glicidolesteri (in particolare il 3-MCPD) che si formano dai trattamenti termici dei grassi e anche dell’olio di palma. Quest’ultimo venne messo sulla “graticola” e, per motivi privi di ogni logicità scientifica, molte aziende alimentari eliminarono l’olio di palma dai loro prodotti. L’EFSA, in modo molto corretto, ha rivisto il precedente parere ed è arrivata alla conclusione che:

“I livelli di consumo di 3-MCPD tramite gli alimenti sono considerati privi di rischi per la maggior parte dei consumatori, ma esiste un potenziale problema di salute per i forti consumatori delle fasce di età più giovane. Nella peggiore delle ipotesi, i neonati nutriti esclusivamente con latte artificiale potrebbero lievemente superare il livello di sicurezza.”

E’ significativo che anche i forti consumatori potrebbero superare solo “lievemente” i livelli di sicurezza. Visto che i livelli di sicurezza sono estremamente cautelativi, si potrebbe concludere che non c’è nessun pericolo.

Probabilmente molti riprenderanno a usare l’olio di palma?

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