Kebab, fosfati, polifosfati e polemiche

Agostino Macrì
2 Gennaio 2018
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La Commissione Europea aveva deciso di proibire l’impiego dei “fosfati” come additivi alimentari nella produzione del Kebab. Per ratificare il provvedimento si è reso necessario il voto del Parlamento Europeo che, in modo del tutto inaspettato, ha rigettato la proposta. Di conseguenza nella preparazione del Kebab si potranno usare i “fosfati”. Sono sorte polemiche di ogni genere con gli immancabili strascici politici che hanno trovato ampio accoglimento tra i  “media”. Cerchiamo di capire come stanno le cose.

Kebab.

Il Kebab è un alimento della tradizione alimentare di alcuni Paesi mediorientali e in particolare della Turchia; è formato da strati di carne di diverse specie animali  e di diversi “tagli”, sovrapposti tra loro con l’aggiunta di additivi che conferiscono compattezza e buone caratteristiche organolettiche. Si ottengono dei  “cilindri” che vengono cotti in superfice e man mano che avanza la cottura la parte superficiale viene tagliata per imbottirci dei panini.

Grazie alla presenza di molti immigrati turchi, la Germania è divenuto il Paese europeo dove il Kebab è maggiormente diffuso e anche prodotto.

Fosfati. 

Tra gli additivi utilizzati ci sono anche i “fosfati”. Si tratta di sostanze minerali (acido fosforico, fosfati, difosfati, trifosfati, polifosfati) classificati con le sigle E 338, E 339, ecc.

Il loro impiego negli alimenti è abbastanza diffuso; si trovano infatti come acidificanti, correttori di acidità, conservanti, addensanti sia  in diverse bevande (cole e chinotti in particolare), sia in alimenti “solidi” (salumi cotti e formaggi) e appunto nel Kebab.

L’assunzione di dosi elevate di “fosfati” può compromettere l’assunzione di calcio e dare origine a osteoporosi e anche malattie cardiovascolari. In ogni caso è stata stabilita una dose accettabile giornaliera pari a 70 mg/ kg di peso corporeo.

Recentemente la Commissione UE, con il Regolamento 871/2017, su richiesta della Repubblica ceca, ha consentito l’aggiunta di fosfati in alcuni salumi tipici proprio di quella nazione.

Perché abolire i “fosfati” dal Kebab.

Il motivo principale è che esiste un forte consumo di questo alimento e che si corre il rischio di superare la dose accettabile giornaliera. In effetti sulle etichette dei vari alimenti è indicata la presenza di “fosfati”, ma non ne viene indicata la quantità.

Le norme comunitarie indicano i livelli massimi degli additivi che possono essere aggiunti negli alimenti e che i produttori debbono rispettare. Consumando contemporaneamente cibi e/o bevande additivati con “fosfati” esiste il rischio concreto di assumerne quantità potenzialmente pericolose.

Eliminandoli dal Kebab si proteggono i consumatori che ne fanno largo uso.

Cosa fare per tutelarsi ? 

E’ importante guardare le etichette degli alimenti e verificare le presenza di “fosfati” avendo l’accortezza di evitare il consumo contemporaneo  di diversi cibi che li contengono. Questa precauzione dovrebbe essere adottata soprattutto nei bambini che potrebbero più facilmente andare incontro a carenze di calcio.

Alcuni alimenti (prosciutto cotto, alcuni formaggi e appunto il kebab) sono anche consumati in panini già preparati. In questi casi è impossibile leggere le etichette. E’ quindi buona norma informarsi degli ingredienti dei panini limitando il consumo contemporaneo delle bevande che possono contenere i “fosfati”.

In conclusione si può affermare che un uso contenuto di alimenti e bevande contenenti fosfati è ragionevolmente sicuro. La stessa cosa non si può dire se questi alimenti vengono consumati abitualmente e, soprattutto, in eccesso.

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