Estrattore di frutta e verdura

Agostino Macrì
22 Giugno 2015
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La frutta e la verdura sono di fondamentale importanza per la nostra alimentazione; tutti i nutrizionisti raccomandano un consumo costante, più volte al giorno di ben oltre mezzo chilo. La frutta e la verdura sono importanti perché apportatrici di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibra grezza, anch se dell’importanza di quest’ultima non sempre si tiene conto. Si tratta di un complesso di polisaccaridi e di lignina prive di potere calorico e che non hanno un valore nutrizionale “diretto” in quanto non sono assorbite dal nostro apparato digerente. Possiedono però straordinarie funzioni di “supporto” nei processi digestivi. Infatti aumentano il senso di sazietà, trattengono acqua,  riducono l’assorbimento e la produzione di colesterolo, favoriscono la motilità intestinale e sono il substrato per lo sviluppo della flora batterica intestinale “buona”. Proprio grazie alla fibra grezza diviene quindi più facile utilizzare i nutrienti  (proteine, carboidrati e grassi in particolare) sia di origine vegetale, sia di origine animale che quotidianamente assumiamo. Il consumo di frutta e di verdura è sicuramente un piacere, ma richiede un minimo di “lavoro” preliminare (lavaggio, sbucciatura, porzionatura, ecc.)  che con gli attuali ritmi frenetici della nostra vita è scoraggiante. Per risolvere questo problema è venuta in soccorso la tecnologia con i vari spremitori, frullatori, estrattori, centrifugatori, ecc. che in poco tempo trasformano la nostra frutta in una bevanda da assumere con facilità evitando anche di doverla masticare. Recentemente sul mercato di questi “strumenti” sono comparsi gli “estrattori”, apparecchi che vantano grande efficacia perché consentirebbe di preparare dei succhi  vegetali gradevoli in quanto molto limpidi. Da cosa dipenda la limpidezza si capisce dal fatto che l’aggeggio consente di eliminare il 30 % della fibra che conferisce l’aspetto opalescente ai succhi di frutta e di verdura. Gli spot di questi estrattori, purtroppo però, non dicono che questa proprietà dello strumento riduce anche sensibilmente le virtù “salutistiche” dei vegetali ed incrementa notevolmente gli sprechi. In pratica se mangiassimo mezzo chilo di frutta e verdura sotto forma di succo ottenuto con un estrattore, 150 grammi di ottimo valore alimentare,  verrebbero buttati via. Questa storia ci deve far riflettere sui nostri acquisti e sul calcolo sui benefici che otteniamo a fronte dei costi e degli svantaggi che ne possono derivare. Anche perché alcuni di questi apparecchi sono venduti a prezzo da capogiro: fino a 400 euro per un macchinario di plastica sono giustificati da spot che fanno leva sul diffuso “bisogno di salubrità”. Ma è proprio qui che sta l’inganno.
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