Birra: ai pasti e con moderazione

Agostino Macrì
6 Maggio 2014
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La birra, diffusa in ogni angolo del mondo e consumata da ogni ceto sociale rappresenta un patrimonio comune nato dalla fusione millenaria di pratiche, culture e religioni tra loro lontane ed eterogenee; anche per questo viene considerata una delle creazioni più avvincenti e soprattutto vincenti dell’ingegno umano. La birra è un prodotto, anzi una bevanda-alimento, che da oltre seimila anni è presente nella vita quotidiana dell’uomo, entrando a far parte delle sue abitudini alimentari e tradizioni. Il successo della bevanda scaturisce dalle sue caratteristiche peculiari (basso tenore alcolico, gusto frizzante, senso di freschezza, potere dissetante, aspetto schiumoso, sapore amaro più o meno marcato, ecc.) nonché dagli ingredienti naturali impiegati da millenni (orzo, luppolo, lievito e acqua). Il processo produttivo della birra si compone di quattro fasi: produzione del mosto, fermentazione, filtrazione e confezionamento. Dalla macerazione dell’orzo in acqua si ottiene un mosto molle e ricco di zuccheri, i quali sono trasformati in alcol e anidride carbonica attraverso un processo di fermentazione alcolica originato dall’aggiunta dei lieviti. In seguito la birra viene depositata in serbatoi per la sua maturazione e stabilizzazione. Successivamente viene filtrata per eliminare eventuali residui, quindi pastorizzata e infine confezionata. Come detto, la birra è a tutti gli effetti una bevanda-alimento grazie alle sue proprietà nutrizionali in quanto i suoi principali componenti (acqua, alcol, anidride carbonica, carboidrati, proteine, vitamine, sali minerali, antiossidanti, ecc.) forniscono sostanze utili ai fini nutrizionali ed energetici. È opportuno precisare che la quantità dei suoi macrocomponenti (acqua, alcol e anidride carbonica) è abbastanza stabile nelle diverse tipologie di birra, mentre quella dei microcomponenti, e la loro concentrazione, è molto variabile poiché essi contribuiscono in modo rilevante al gusto, colore e aroma della bevanda. Tra i macrocomponenti si citano acqua, etanolo (alcol) e anidride carbonica. L’acqua è il principale costituente (91-95%), la presenza di alcol invece dipende dalla tipologia di birra (3,5-5%) mentre il contenuto di anidride carbonica, prodotta dalla reazione di fermentazione e presente in soluzione, varia dal 0,35 al 0,45%. I carboidrati, che oscillano dal 3 al 4,5%, sono composti da destrine (75-80%), zuccheri semplici (10-15%) e la parte restante (7-15%) è costituita da pentosi, pentosani e ß-glucani, mentre le proteine variano dal 0,2 al 0,7%. I microcomponenti della birra (circa 1%) sono rappresentati soprattutto da minerali, acidi organici, vitamine, polifenoli, composti amari ed aromatici, i quali contribuiscono positivamente all’aroma e al gusto tipico della bevanda. Contrariamente a molte opinioni, la birra non fa ingrassare, infatti le calorie presenti in un bicchiere di birra chiara da 0,20 cl (68 cal) sono circa le stesse di un succo d’arancia o di carote (66 cal), il 27% in meno di quelle di un calice di vino rosso (94 cal) e quasi la metà delle calorie di un cocktail (129 cal). In particolare, la differenza in calorie tra il vino e la birra è dovuta al maggiore contenuto alcolico presente nel vino e quindi al conseguente elevato potere calorico dello stesso. Ne consegue che la birra, contenendo più del 90% di acqua, è in assoluto la bevanda alcolica fermentata con il minor quantitativo di alcol, pertanto può essere inserita nell’alimentazione di chi associa salute e benessere, consumandola insieme ai pasti principali.  Il suo basso tenore alcolico la rende adeguata anche a pranzi di lavoro e pasti leggeri o veloci, come ad esempio panini, insalata, ecc. Negli ultimi anni, si è diffusa la tendenza soprattutto tra i giovani consumatori di sorseggiare questa bevanda fuori dai pasti e spesso anche fuori casa (bar, pub, ecc.), date le sue caratteristiche dissetanti e rinfrescanti e poiché il suo consumo rappresenta un momento di relax, condivisione e aggregazione sociale. Anche in tali occasioni è sempre bene accompagnarla con del cibo senza eccederne in quantità, fermo restando che è preferibile non consumarla al di fuori dei pasti al fine di non superare il fabbisogno calorico giornaliero che, per una persona adulta, è mediamente di circa 1700-2000 Kcal. A fronte delle sempre più crescenti problematiche connesse all’uso scorretto e all’abuso delle bevande alcoliche, anche per la birra è opportuno evidenziare l’aspetto legato al consumo responsabile e consapevole. Difatti, seppur a basso tenore alcolico, si consiglia di consumarla con moderazione, mentre per determinate categorie di persone, come ad esempio guidatori, donne in gravidanza e durante l’allattamento, bambini e adolescenti, è bene evitarne l’assunzione. Inoltre la birra, oltre che nutriente, ha una comprovata azione antiossidante (grazie ai polifenoli che agiscono contro alcune sostanze tossiche come i radicali liberi), è di facile digestione (grazie alle proprietà del luppolo), è rinfrescante e tonica (grazie al suo sapore amaro) ed infine, diversamente da come si pensa, non gonfia poiché se versata in modo corretto, l’anidride carbonica contenuta in essa resta intrappolata nella schiuma. In conclusione tale bevanda naturale può considerarsi parte integrante di un regime alimentare sano ed equilibrato. (Martina Bernardi)
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