Acqua: quale bere?

Agostino Macrì
2 Novembre 2016
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Anche se spesso lo dimentichiamo, l’acqua è indispensabile per la nostra vita e dovremmo berne circa due litri al giorno. La troviamo in tutti gli alimenti con percentuali che variano da poco più del 10 % negli alimenti “secchi” fino ad oltre il 95% nella frutta e nella verdura. Grandi quantità le assumiamo con le bevande  anche se alle volte la quantità di acqua presente è inferiore a quella contenuta  in alcuni vegetali. Ad esempio nel vino c’è meno acqua che nei cetrioli o nelle angurie.

Per idratarsi in modo adeguato è però necessario bere l’acqua tal quale che ci arriva dagli acquedotti o che troviamo in commercio imbottigliata nella forma “minerale”. Meno frequente è il consumo diretto di acque prelevate dai pozzi o che sgorga dalle sorgenti.

La principale differenza tra l’acqua minerale in bottiglia e quella di rubinetto riguarda gli aspetti microbiologici. Quella minerale viene “estratta” o “captata” direttamente da bacini idrici sotterranei, è priva di microrganismi e la sterilità è mantenuta anche durante il processo di imbottigliamento.

Quella di rubinetto può provenire anche da bacini superficiali dove possono essere presenti dei microrganismi. Per questo motivo spesso per essere resa “potabile” viene “sanificata” con l’aggiunta di disinfettanti come, ad esempio, l’ipoclorito di sodio, che eliminano qualsiasi potenziale pericolo.

In ogni caso tutte le acque sono costantemente sotto controllo e la loro sicurezza è garantita

La composizione in sali minerali dell’acqua varia in funzione delle caratteristiche del suolo con cui viene in contatto.

Ogni acqua minerale proviene sempre dalla stessa fonte e quindi la sua composizione è costante e deve essere riportata nelle etichette. Proprio dalla lettura delle etichette scopriamo che esiste una grande varietà nei quantitativi dei diversi sali  che le caratterizza anche per la qualità organolettiche.

Anche le caratteristiche dell’acqua di rubinetto variano in funzione della zona da cui vengono prelevate e possono esserci differenze tra l’acqua erogata nelle diverse città.

Per andare incontro ai gusti dei consumatori le acque in bottiglia possono essere “lisce”, effervescenti naturali, più o meno gassate con anidride carbonica.

Per le acque di rubinetto esistono dei dispositivi con filtri “depuranti” che permettono di allontanare molti microrganismi eventualmente presenti, ma anche alcuni elementi minerali; in questo modo il valore nutrizionale dell’acqua potrebbe essere impoverito. Per essere sicuri di non incorrere in pericoli bisogna fare molta attenzione nel cambiare regolarmente i filtri.

Il mercato delle acque minerali muove importanti interessi economici e le aziende cercano di imporre i loro prodotti con messaggi promozionali. Bisogna fare attenzione ai messaggi “salutistici”. Alle volte vengono esaltate proprietà (come quella diuretica) che in effetti sono comuni a tutte le acque. La realtà è che, almeno al momento, non ci sono acque che possano vantare nelle etichette proprietà salutistiche e quindi bisogna fare attenzione a quelle pubblicità che lasciano intendere benefici particolari per la nostra salute.

Anche se le bottiglie delle acque minerali sono studiate per garantirne l’integrità, è opportuno che vengano conservate in luoghi freschi e lontano dalla esposizione diretta alla luce solare.

Infine uno sguardo ai prezzi delle acque minerali che presentano delle oscillazioni molto importanti. Sono molti i fattori che li condizionano e, probabilmente, quello che incide meno è il costo di produzione. Incidono molto i trasporti e poi i ricavi dei distributori che, soprattutto nelle bottiglie più piccole, portano a far costare l’acqua da sessanta centesimi fino a quattro-cinque euro il litro.  Presi dalla sete non ci facciamo caso, ma quando è possibile, piuttosto che acquistare mezzo litro di acqua in bottiglia è meglio cercare una fontana pubblica.

In conclusione bere acqua è indispensabile e farlo con abbondanza fa anche bene alla salute. Abbiamo una ampia possibilità di scelta e facciamola sulla base del nostro gusto, magari alternando le diverse acque e facendo anche attenzione a quello che spendiamo.

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